CORONAVIRUS
Crediti 'anti-coronavirus e furbetti', "come si valutano i presunti casi di abusi?"
Lorenzo Quadri interroga il Consiglio Federale: "Esemplare l’ultimo caso emerso nei giorni scorsi in Ticino"
TIPRESS

BERNA – “Con i crediti “anticoronavirus“ a tasso zero garantiti dalla Confederazione, il CF ha creato un sistema di accesso al credito semplice e rapido, con l’obiettivo di salvare attività imprenditoriali e posti di lavoro”. Inizia così l’interpellanza che il Consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri ha inoltrato al Consiglio Federale con l’intento di fare luce sulla questione ‘furbetti da coronavirus’.

“Quale rovescio della medaglia – continua – si pone però la questione dell’eccessiva facilità di accesso a questi crediti, garantiti per intero dall’ente pubblico per somme fino a 500mila Fr. A seguito della garanzia federale, le banche erogatrici non si assumono alcun rischio, quindi non sono stimolate a svolgere verifiche. Ed il sistema si basa sull’autocertificazione da parte del richiedente.

Al proposito i nodi cominciano a venire al pettine. In vari Cantoni sono aperte inchieste penali per presunti abusi nei crediti anticoronavirus. Esemplare al proposito l’ultimo caso emerso nei giorni scorsi in Ticino: imprenditori italiani formalmente residenti nel Medrisiotto sono indagati per aver ottenuto un credito per la loro società già gravata da una procedura di fallimento; dopodiché, si sono dati alla macchia”.

E ancora: “Inoltre, secondo quanto riportato dalla stampa, pare che taluni imprenditori abbiano utilizzato i crediti per riscattare automobili di lusso concesse in pegno. L’esagerata facilità di accesso a crediti che poi l’ente pubblico rischia di trovarsi a ripianare con soldi del contribuente, apre dunque le porte ad abusi e desta preoccupazioni. Ciò vale soprattutto in Ticino. Questo perché in Ticino, a seguito della libera circolazione delle persone, si sono insediate numerose società italiane di dubbia reputazione. I crediti possono essere richiesti fino al 31 luglio”.

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande di Quadri al Consiglio Federale:

- E’ intenzione del CF, onde responsabilizzare maggiormente le banche nell’erogazione dei crediti anticoronavirus, limitare la garanzia della Confederazione all’85% del credito anche per somme inferiori ai 500mila Fr, come accade per quelle superiori a tale ammontare?

- E’ intenzione del CF pubblicare un resoconto di tutti i crediti erogati, suddiviso per Cantone, che indichi anche la nazionalità dei beneficiari in ogni Cantone?

- Come valuta il CF i casi di (presunti) abusi emersi?

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