POLITICA E POTERE
Coronavirus, il Consiglio Federale manda l'esercito per aiutare il Ticino
Intanto il bilancio dei casi in Svizzera cresce vertiginosamente: siamo a 210 casi positivi. Berset: "Possibili nuovi decessi già in giornata". Ma si ribadisce: scuole aperte

BERNA - Il Consiglio Federale ha deciso di mandare l’esercito a sostegno del Ticino, per far fronte all’emergenza Coronavirus. Il Governo ha, infatti, accolto la richiesta in tal senso fatta dal nostro Cantone ed è pronto ad estenderla anche ad altre regioni della Svizzera che dovessero farne richiesta.

In particolare, ha spiegato il ministro della salute Alain Berset in conferenza stampa, forniremo al Ticino tramite l’esercito ambulanze e personale. "L’obiettivo principale - ha spiegato Berset - è proteggere la salute della popolazione, in particolare le fasce più deboli che sono gli over 65enne e le persone afflitte da malattie croniche. L'altro obbiettivo primario è proteggere il sistema sanitario". 

Attualmente in Svizzera si contano ben 210 casi accertati. Una crescita esponenziale che aumenta di ora in ora e che non è destinata ad arrestarsi. "E altri decessi sono purtroppo probabili già in giornata", ha spiegato il Consigliere Federale. Ma al momento, è stato ribadito, la Confederazione non intende adottare misure per quanto riguarda la chiusura delle scuole. 

Misure, invece, o per meglio di raccomandazioni, che il Consiglio Federale ha deciso di adottare per il mondo del lavoro. In particolare i dipendenti particolarmente esposti a un maggior rischio di contagio sul posto di lavoro devono avere la possibilità di tenersi a distanza in azienda. Se ciò non è realizzabile o non è possibile trasferirli temporaneamente ad altre mansioni, i datori di lavoro devono considerare per queste persone l’assenza dal lavoro.

Per evitare di sovraccaricare ulteriormente le istituzioni sanitarie si chiede tolleranza nella richiesta del certificato medico, consentendo al personale di presentarlo non prima del quinto giorno di malattia.

I datori di lavoro devono informare i collaboratori sulle misure di protezione personali e riferite al posto di lavoro, che devono essere costantemente adattate alle raccomandazioni più recenti dell’UFSP.

I datori di lavoro devono raccomandare ai loro collaboratori di non utilizzare, per quanto possibile, i mezzi di trasporto pubblico nelle ore di punta.

I datori di lavoro devono concedere ai loro dipendenti orari di lavoro il più possibile flessibili per evitare le ore di punta.

Per i datori di lavoro è il momento di attivare il sistema di gestione della continuità operativa (Bu-siness Continuity Management, BCM). Come base sono disponibili il manuale «Piano pandemico - Manuale per la preparazione aziendale» e le FAQ della SECO.

Chi è particolarmente a rischio e necessita di una protezione particolare?

Le persone a partire dai 65 anni

Le persone più giovani già affette da una di queste malattie:

Ipertensione arteriosa
Diabete
Malattie cardiovascolari
Malattie croniche delle vie respiratorie
Malattie e terapie che indeboliscono il sistema immunitario
Cancro

 

 

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