Sino ad oggi, i tamponi venivano rimborsati in parte dai Cantoni e in parte della casse malati. I pazienti dovevano anticipare la franchigia e la partecipazione ai costi, sfavorendo chi ha meno possibilità economiche
BELLINZONA – Sino ad oggi, “i costi del test diagnostico per il SARS-CoV-2 sono assunti in parte dalle casse malati e in parte dai Cantoni. Una regolamentazione, questa, che comporta una disparità di trattamento. Se le spese sono a carico dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, chi si sottopone al test deve pagare franchigia e partecipazione ai costi. Ma se le spese sono a carico dei Cantoni, chi fa il test non deve pagare nulla”, si leggeva nel comunicato odierno del Consiglio Federale.
Da qui la decisione odierna di farsi carico dei test, intendendo sia i tamponi ch ei test sierologici, per evitare che cittadini con meno disponibilità finanziaria rinunciassero a testarsi. E l’Ordine del Medici del Canton Ticino esulta.
“La Confederazione ha finalmente fatto chiarezza”, scrive in una nota. “Ad oggi i costi diagnostici del “cosiddetto tampone” per il depistaggio del Covid-19 erano assunti in parte dalle Casse malati e in parte dai Cantoni, condizione che creava disparità di trattamento per quei pazienti, che, sottoposti al test si trovavano a dover pagare la franchigia e la partecipazione dei costi”, fa notare, richiamando quanto spiegato dal Governo.
Una disparità su cui l’OMCT “aveva sempre richiamato l’attenzione, poiché questa situazione penalizzava le persone che per problemi economici rinunciavano a sottoporsi al test. Con questa decisione, unitamente al lavarsi le mani con frequenza, al rispetto della distanza sociale e all’utilizzo delle mascherine tanto sui mezzi pubblici quanto negli ambienti chiusi dove si sosta più di 20 minuti, il Consiglio Federale permette di ridurre ulteriormente il rischio di una nuova impennata dei contagi”.
Per quanto concerne la discussa App SwissCovid, l’Ordine del Medici lo giudica uno strumento che “garantirà un monitoraggio accurato della situazione. L’OMCT, unitamente all’ Ufficio federale della sanità pubblica, ad oggi, non raccomanda i test sierologici”.