Il suo Cantone è ora uno dei più colpiti della Svizzera, lui attribuisce parte della responsabilità ai francesi che oltrepassano il confine per ballare nei locali. Anche da noi si sta monitorando la situazione, si deciderà dopo il 24 agosto
GINEVRA – Un consiglio per il Ticino arriva da Ginevra: chiudere le discoteche, o quanto meo prestare particolare attenzione al mondo della movida, dopo la chiusura italiana. A dirlo è il Consigliere di Stato ginevrino Mauro Poggia, che opera in una delle zone ora più colpite della Svizzera.
I locali notturni in Francia sono chiusi e molti francesi hanno oltrepassato il confine per divertirsi. Infatti, sottolinea Poggia, la categoria di età più colpita dal virus in questo periodo è quella tra i 19 e i 29 anni, che sebbene raramente abbiano decorsi gravi, rischiano di infettare i parenti più anziani. Da qui, le contromisure: “abbiamo deciso di limitare a cento persone anche gli eventi privati. Anche perché, in alcuni casi, una volta chiuse le discoteche i proprietari hanno organizzato eventi privati che però somigliavano molto a quelli che avevamo voluto vietare”, ha detto al Corriere del Ticino.
A suo avviso, ora che l’Italia ha chiuso i locali notturni, il Ticino dovrebbe fare una riflessione. “L’epidemia che ha colpito il Ticino è arrivata molto probabilmente dal nord Italia e soprattutto da persone che si recavano in Svizzera per lavorare”, è la sua opinione. Consiglierei ora di chiudere le discoteche, ma non spetta a me dare consigli in questo senso al Ticino. Tuttavia, con l’esperienza del nostro Cantone, posso dire che il rischio che il ‘‘turismo della festa’’ porti contagi esiste”.
Un pensiero che esiste anche in Ticino, ha fatto sapere Norman Gobbi ai microfoni di Radio3iii. Si sa infatti che ora molti lombardi e piemontesi potrebbero venire da noi a divertirsi, verrà tenuto sott’occhio il numero di contagi che possono essere fatti risalire a discoteche e feste e si deciderà eventualmente cosa fare dopo il 24 agosto.