Il direttore della Moncucco: "Limitare la diffusione del virus resta complicato. Un nuovo lockdown non è sostenibile e il virus circolerà per mesi"
LUGANO – Il direttore della Clinica Luganese Moncucco Christian Camponovo torna a parlare di coronavirus. Lo ha fatto in una lunga intervista rilasciata al Caffè in cui parla di scenari futuri, di come si è vissuta l’emergenza la scorsa primavera e di tanto altro ancora.
“Le persone entrate in contatto con il virus – dice – sono più di quelle a cui è stato diagnosticato. Sappiamo che solo il 5-10% della popolazione è stato colpito. E questo perché le misure di contenimento hanno bloccato e rallentato la trasmissione. Limitare la diffusione del virus resta impossibile fintanto che le persone hanno contatti sociali frequenti”.
Analizzando quanto sta accadendo all’estero, in Spagna e in Francia in particolare, Camponovo teme un incremento importante e repentino dei casi in Ticino e in Svizzera che “porterà a ospedalizzazioni e decessi. In caso di seconda ondata, un nuovo lockdown non è sostenibile e il virus continuerà a diffondersi per mesi”.
E ancora: “A scuola con la mascherina? Certo che sì, sono favorevole. Sappiamo che i giovani possono contrarre il virus e sviluppare una carica virale tale da rendere probabile la trasmissione. Tanti giovani non presentano sintomi e questo rende la prevenzione assai complicata”.