"È arrivata l’ora in cui tutti, ma proprio tutti, dobbiamo fare il nostro dovere, ovvero rispettare alla lettera le attuali misure di protezione", insiste il vice primario medicina intensiva a La Carità di Locarno
LOCARNO - Durante i difficili mesi tra marzo e l'inizio dell'estate, è stato in prima linea a combattere il Covid e a curare i malati a La Carità di Locarno. E sa benissimo che cosa serve per evitare un picco di contagi. Il dottor Michael Llamas, vice primario medicina intensiva all’ospedale locarnese, va contro corrente: niente misure aggiuntive, basta rispettare l'abc che ormai tutti conoscono. Mascherina, igiene delle mani e distanziamento.
"È arrivata l’ora in cui tutti, ma proprio tutti, dobbiamo fare il nostro dovere, ovvero rispettare alla lettera le attuali misure di protezione. Altro, per ora, non serve. Inutile aggiungere misure a misure, ma una cosa è certa: dobbiamo agire con senso di responsabilità", ha detto al Caffè. "Riprendiamo le buone abitudini e comportiamoci da individui responsabili", dopo un'estate in cui ci siamo potuti rilassare.
Sarà la responsabilità individuale a fare la differenza, a suo avviso. "Le misure di protezione prese sino ad oggi sono state concertate con tutti gli attori coinvolti e a tutti i livelli. Vanno bene, ripeto, non serve aggiungerne altre se non si rispettano quelle basilari. È come attraversare la strada con casco e protezione ma senza guardare né a destra né a sinistra. Si va a sbattere".
Anche perchè di misure che fanno miracoli, sottolinea, non ce ne sono.
Il suo collega Luca Merlini, direttore de La Carità, ricorda l'importanza di non trascurare altre patologie per la paura del contagio, gli ospedali sono in grado di gestire tutto.