Il presidente del Governo: "Non sarà come a inizio marzo. Verrà mantenuta e tutelata la possibilità di movimento transfrontaliero per i lavoratori"
ITALIA/TICINO – Il premier italiano Giuseppe Conte è pronto a mettere la firma sul nuovo DPCM, il terzo nel giro di circa quindici giorni. Troppo rapido l'aumento dei contagi in Italia per non far scattare nuove misure urgenti. I temi che verranno inseriti nel prossimo DPCM non sono ancora stati ufficializzati, ma si parla di coprifuoco alle 21:00 a livello nazionale e spostamenti tra regioni limitati.
E il Ticino? Domanda legittima che tutti si stanno ponendo in queste ore. La risposta dovrebbe arrivare già nella giornata di domani, quando Conte firmerà il decreto che chiarirà le conseguenze per e verso i ticinesi. Dubbi e domande che attanagliano anche il Governo ticinese, anche esso senza particolari risposte dal fronte italiano. "Sarà un po' come a inizio marzo – dice il direttore del DI Norman Gobbi al Corriere del Ticino –. Verrà comunque mantenuta e tutelata la possibilità di movimento transfontaliero per i lavoratori, secondo quanto stabilito dalla Confederazione. Sarà invece più problematico vivere i contatti familiari o sentimentali, così come il turismo del commercio in una direzione come nell'altra".
A TeleTicino, invece, Gobbi sottolinea come il lockdown previsto in Italia "non sarà come quello di marzo, quando si fermò tutta l'economia, compresa quella produttiva".