Philippe Wanner, direttore dell'Istituto di demografia e di socioeconomia dell’Università di Ginevra, commenta le cifre: "Sono numeri che non abbiamo registrato da decine di anni"
BERNA - Il Covid ha senza dubbio influito sulla mortalità in Svizzera nel 2020 e non si può escludere che causi anche modifiche alla speranza di vita. Per Philippe Wanner, direttore dell'Istituto di demografia e di socioeconomia dell’Università di Ginevra "questa sovramortalità è evidente e purtroppo potrà essere peggio a fine novembre o fine anno".
Per esempio, nel corso della settimana dal 25 ottobre al primo novembre, se ne sono andati 361 anziani in più rispetto alla media del periodo.
Wanner alla RSI parla di numeri impressionanti. "In termini di numero di decessi sarà sicuramente un anno eccezionale. Con delle cifre che non abbiamo registrato da decine di anni".
Se a primavera l'ipotesi era che c'erano più morti perchè il Covid aveva colpito chi sarebbe comunque morto di lì a poco, essendo persona fragile, i dati dei mesi successivi hanno dimostrato che non era così: si sarebbe dovuta vedere una sottomortalità che non c'è stata una sottomortalità. "Dunque, vuol dire che il Covid ha avuto un'influenza sulla mortalità".
I decessi sono spesso di over 65, ma in ogni caso, dato che la speranza di vita in Svizzera è di 83 anni, significa vivere 20 anni in meno. Il che, appunto, potrebbe influire anche su questo dato.