Il presidente di GastroTicino prima se la prende con un'opinione del leghista Wicht poi chiede notizie certe: "Diteci subito se possiamo restare aperti o se dobbiamo chiudere, queste mezze misure generano incertezza"
BELLINZONA - "Questo qua ha fatto la pipì fuori dal vasetto!", urla Massimo Suter, indignato. A farlo arrabbiare è un'opinione del consigliere comunale leghista Omar Wicht, che non è stato tenero con ristoranti e bar.
"Mi rammarica molto, in tempi di pandemia, dove la gente si ammala e può rischiare la vita, uno dei pochi settori che non ne vuole sapere di regole è la ristorazione. Non tutta per intenderci, ma molti esercizi soprattutto bar “capitanati” da Gastroticino, hanno sempre reclamato su ogni misura messa in campo da Cantone e Confederazione. Io penso che la misura più importante messa in campo dalla confederazione, ossia l’orario delle 19.00 come chiusura per tutta la ristorazione, è un buon compromesso", scrive infatti Wicht, spiegando come a suo avviso è già un privilegio poter tenere aperto.
"Sono esternazioni di una nullità ed offensive per tutto un settore che da marzo si impegna a mantenere posti di lavoro e la propria famiglia! Noi non ci possiamo permettere vacanze o oggetti di design ma tu puoi mostrarti con una berretta firmata?", tuona il presidente di GadtroTicino.
Che, oltre a commentare le dichiarazioni di Wicht, vorrebbe sapere cosa succederà: questa attesa prolungata di misure che forse arriveranno o forse no non fa certo bene alla categoria. "Ora basta. Diteci subito se possiamo restare aperti o se dobbiamo chiudere. È ora di finirla con queste mezze misure che generano solo ulteriore incertezza", ha detto ieri a tio.ch
"Non ci piangiamo addosso. Abbiamo dei doveri da rispettare, dobbiamo versare gli stipendi ai nostri dipendenti, ci sono parecchie famiglie che vivono grazie al nostro settore. Dobbiamo aspettare fino a questo venerdì per sapere a che ora Berna deciderà di farci chiudere alla sera. Senza dimenticare che il 18 dicembre ci potrebbero essere altri inasprimenti. Non sappiamo come organizzarci per Natale e Capodanno, così non possiamo pianificare niente", ha ribadito.
Alzando ancora un po' i toni sui social: "Agli stolti leoni da tastiera ricordo che non difendiamo solo il nostro orticello! Bensì chiediamo alle istituzioni di adottare anche misure straordinarie a sostegno delle imprese della filiera produttiva che stanno a monte del mondo della ristorazione".