Per Bellinzona diventerebbe difficile capire chi sta tornando dopo alcune ore spese a fare compere e chi è stato diverso tempo in Italia. Preferito il modello con tampone negativo all'entrata e dopo qualche giorno per i non vaccinati dall'estero
BELLINZONA - Il Ticino chiede a Berna di inserire l'obbligo di certificato Covid per chi va in Italia, anche a fare la spesa. La misura, che non era stata proposta da Berna. è stata formulata nelle risposte alla consultazione promossa dal Consiglio Federale.
Bellinzona ritiene "opportuno evitare eccezioni per gli spostamenti transfrontalieri nelle regioni di frontiera, così come per gli espatri di breve durata". Le ragioni sono di tipo pratico, ovvero sarebbe difficile determinare chi rientra in Svizzera dopo una vacanza e chi è solamente andato per esempio a fare la spesa o a trascorrere qualche ora in Italia.
Il Consiglio di Stato concorda sulla necessità espressa da Berna di inasprire le norme per chi arriva dall'estero e non è vaccinato, ma preferisce l'opzione di un tampone negativo all'entrata e di un altro dopo qualche giorno piuttosto che tampone negativo e quarantena. Esentati i frontalieri e chi ha meno di 16 anni, quarantena solo per chi arriva da stati considerati a rischio.
Rimane la difficoltà di un controllo sistematico a tutti coloro che entrano in Svizzera, con qualsiasi mezzo.
Anche gli altri Cantoni parrebbero d'accordo sulla necessità di inasprire le norme sulle entrate in Svizzera.