Il vicecapo dell'area medica dell’Ente Ospedaliero non condivide le misure di allentamento comunicate oggi da Berna. La replica del direttore di AITI
LUGANO - Il dottor Mattia Lepori, vicecapo dell'area medica dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) non condivide le misure di allentamento comunicate oggi dal Consiglio federale. Il Governo, ha dichiarato alla RSI, aveva detto di avere un pacchetto di provvedimenti pronto, ma non adotta nuove misure di contenimento della pandemia, anzi "l'unica misura presa non è sanitaria ma amministrativa". Il riferimento è alla riduzione dei tempi di quarantena e di isolamento: "Si vuole far tornare più presto la gente al lavoro – attacca Lepori – ma è un effetto boomerang". Perché rimettendo in circolazione dopo soli 5 giorni e senza un test persone potenzialmente ancora contagiose, le infezioni rischiano di aumentare e il problema dell'assenteismo non verrebbe risolto.
"Si continua a dire che la situazione critica ma non si adottano contromisure", ha aggiunto il medico, criticando anche il nuovo passaggio di palla ai cantoni, che vengono chiamati a una nuova consultazione.
Secondo Mattia Lepori, quello del Governo è "un azzardo" tramite il quale il Consiglio federale "ha di fatto sdoganato la strategia della diffusione del virus, sperando che tra vaccinazioni e contagi la popolazione si immunizzi senza sovraccaricare il sistema ospedaliero".
Un’opinione che non è piaciuta a Stefano Modenini, direttore dell’Associazione Industrie Ticininesi (AITI): “È questa l’opinione dell’EOC? – ha twittato - In realtà non è dimostrato che stare a casa sia più sicuro che andare al posto di lavoro. Evidentemente c’è chi non rinuncia al sogno di un nuovo lockdown, che poi vuol dire chiudere tutti in casa e fare fallire attività economiche”.