Una trentina di persone avevano fatto ricorso contro l'obbligo imposto ai dipendenti delle strutture sanitarie e sociosanitarie. Non è stata una misura discriminatoria o sproporzionata
BELLINZONA - Per un certo periodo il personale delle strutture sanitarie e sociosanitarie che aveva scelto di non vaccinarsi contro il Covid aveva dovuto testarsi regolarmente, per mostrare di non avere il virus. Una decisione che non era piaciuta a molti. Una trentina di persone aveva fatto ricorso al Tribunale Federale. È arrivata la sentenza, che legittima la richiesta dei tamponi.
Il TF dà infatti ragione al Consiglio di Stato. Era stata contestata la disparità di trattamento rispetto a chi invece si era vaccinato. L'obbligo dei test comportava per i ricorrenti una grave ingerenza nella libertà personale e nel diritto al rispetto della vita privata, ritenuta non giustificata.
Per il Tribunale, per il Governo si è trattato di dover valutare la proporzionalità delle misure, sulla base delle conoscenze del momento e sapendo che il rischio zero non esisteva. Peraltro ai non vaccinati non è stato negato l'accesso al lavoro, è stato solo richiesto il test, si legge nella sentenza.
Dunque, quanto deciso dal Consiglio di Stato era legittimo.