Un ristoratore argoviese si è visto rifiutare un rimborso per le perdite a seguito delle chiusure per il Covid. Il suo ricorso è stato accolto da un tribunale cantonale ma il Tribunale Federale ha ribaltato la sebtenza
ERNA - Il periodico La Borsa della Spesa segnala una sentenza del Tribunale Federale che potrebbe causare problemi in vari campi. Ovvero: la pandemia è considerata una circostanza che rientra nelle condizioni per cui è consentito richiedere a una assicurazione di coprire delle spese?
Nonostante vari pareri contrari, parrebbe non esserlo: questo dice la sentenza.
Il caso è quello di un ristoratore argoviese, che dopo le chiusure a causa del Covid del 2020 ha visto un ammanco pari a 75'397 franchi e ha chiesto un risarcimento alla sua assicurazione privata. La quale ha deciso di non rispondere, spiegando che la polizza copre i rischi anche in caso di pandemia ma non quando essa è di grado 5 o 6.
Il ristoratore ha fatto ricorso, vincendolo, al tribunale del commercio del canton Argovia. Ma il tribunale, a sua volta, si è rivolto al Tribunale Federale, ottenendo una sentenza diversa che può fare storia.
"Il Tribunale federale doveva esaminare se una clausola delle condizioni generali, relativa alle “esclusioni della copertura”, non dovesse essere considerata “insolita” e pertanto non applicabile al caso concreto del proprietario del ristorante", si legge nel pezzo della Borsa della Spesa. Ebbene, la clausola non è insolita e dunque l'assicurazione ha ragione, è stato detto.
Il periodico teme che quanto deciso possa creare dei problemi anche in caso di richieste di risarcimento per vacanze o voli annullati, causa Covid. Una problematica che ha interessato diverse persone nell'ultimo biennio, che a volte con fatica hanno ottenuto un rimborso. E ora?