La lettera del Consigliere agli Stati alla base PPD, scatena la reazione del presidente UDC: "Noi oscurantisti? Sei tu che oscuri le decisioni del popolo...."
LUGANO - È andata decisamente di traverso a Piero Marchesi la lettera che Filippo Lombardi ha scritto ai simpatizzanti del PPD. In particolare il passaggio in cui il senatore invita la base azzurra a sostenere la congiunzione con il PLR per opporsi al “blocco oscurantista e isolazionista di destra”, ovvero all’alleanza tra Lega e UDC.
“Fino ad ora - esordisce il presidente dell’UDC in un lungo post su Facebook - ho evitato di prendere posizione sulla discussione interna a PLR e PPD relativa alla possibile congiunzione delle liste. Sono affari loro, è legittima, anche se si vede lontano un chilometro che non è una collaborazione basata sui temi in comune (come abbiamo noi dell’UDC con la Lega), ma serve solo a salvare i loro seggi. La bontà o meno di questa possibile congiunzione la valuteranno i loro elettori”.
“Lombardi però - attacca Marchesi - oggi la fa fuori dal vaso accusando UDC e Lega di “oscurantismo” (Atteggiamento di prevenuta ostilità nei confronti dell'istruzione, del progresso, dell'indipendenza di giudizio.) Non ricordo Lombardi protagonista di grandi battaglie (e successi) per il Ticino in questi 20 anni di presenza a Berna.
In 20 anni si è però reso protagonista per:
- Aver contribuito ad affossare l’applicazione del 9 febbraio, quando il SUO Cantone l’aveva votata al 68%. Nell’applicazione in Parlamento il suo partito si è addirittura astenuto!;
- Aver spinto per il versamento di 1,3 miliardi di Franchi all’UE per il fondo di coesione;
- Aver sostenuto a spada tratta la direttiva sulle armi UE quando il SUO Cantone l’ha invece chiaramente bocciata;
- Essere sempre in disaccordo con la posizione dei ticinesi sui temi che toccano l’UE”.
“Ecco - conclude Marchesi - se c’è qualcuno che fa dell’oscurantismo e dell’ostruzionismo, allora questo è Lombardi che da 20 anni “rappresenta” i ticinesi a Berna, ma che non porta quasi mai la posizione di chi lo ha eletto laddove conta. Dopo 20 anni cari ticinesi è forse giunto il momento di eleggere agli Stati chi rappresenta davvero la maggioranza dei ticinesi 🔴🔵. 20 anni bastano!”.