MEDICI IN PRIMA LINEA
"Multa" di 50 franchi per i casi bagatella al Pronto soccorso. Franco Denti si schiera: "Sono favorevole"
Il presidente dell'Ordine dei medici si schiera a favore dell'iniziativa che sta facendo discutere tutta la svizzera: "Nessun pericolo per i pazienti: l'alternativa esiste già"

BERNA/LUGANO - Una “multa” di 50 franchi per chi si reca al Pronto soccorso per motivi non gravi. Una proposta, già approvata dal Consiglio Nazionale, che sta facendo parecchio discutere, sollevando apprezzamenti e critiche.

L’iniziativa, presentata dal deputato dei Verdi Liberali Thomas Weibel, che ora dovrà essere esaminata dagli Stati,  prevede la sanzione menzionata per i così detti casi bagattella. Dalla misura non saranno toccati i bambini e i giovani (fino a 16 anni), i pazienti inviati da un medico e quelli che vengono successivamente ricoverati.

I medici e gli infermieri dei Pronto soccorso dell’Ente ospedaliero cantonale, in una presa di posizione diffusa ieri, si sono schierati contro il provvedimento. Di diverso avviso, invece, è il presidente dell’Ordine dei medici Franco Denti.


“L’FMH - spiega Denti ai microfoni di Liberatv - sostiene l’iniziativa perché non tocca le emergenze e prevede delle eccezioni per determinate categorie di pazienti. Si tratta di un compromesso che va bene ai medici svizzeri. Si parla sempre della necessità di responsabilizzare i vari attori del sistema sanitario. Questa misura responsabilizza i pazienti”.

Ma dietro un sintomo magari lieve può celarsi una patologia grave. Non si rischia che le persone, specie quelle meno facoltose, rinuncino a farsi visitare mettendo in pericolo la propria salute?
“No, perché esiste un’alternativa al Pronto soccorso. Oltre ai medici di famiglia, abbiamo il medico di guardia, al quale ci si può rivolgere negli orari notturni e nei giorni festivi. È un servizio poco conosciuto ma che funziona bene e che va maggiormente promosso. Questi medici possono dare un consiglio, o fare una visita, prima che il paziente si rivolga al Pronto soccorso. Nei grandi centri, tra l’altro, anche negli orari lavorativi c’è uno studio medico per le urgenze”. 


Nessun rischio, dunque, per le persone meno abbienti?
“Non vedo questo pericolo. Anche perché la consultazione media al Pronto soccorso costa 470 franchi, ed è molto più cara di quella che potrebbe offrire un medico di famiglia o il medico di guardia. Quindi vi è anche una convenienza, ad esempio per chi ha la franchigia alta, a rivolgersi prima a questi professionisti in caso di patologie di dubbia gravità”


Perché, a suo avviso, in Ticino sono proprio i medici del Pronto soccorso ad opporsi a questa iniziativa?
“La maggior parte dei ricoveri avviene attraverso il Pronto soccorso. Quindi è chiaro che c’è un interesse a che arrivino pazienti”.

Un’altra critica che viene mossa è quella che l’attuazione di questa misura creerà un mostro burocratico. Chi decide se un caso è bagatella? E in caso di ricorsi? Non è tutto, troppo, soggettivo?
“Già oggi ci sono dei criteri e dei protocolli che definiscono i casi bagatella. Di sicuro non saranno i medici a dover staccare la “multa”, ma le amministrazioni degli ospedali. In generale il pericolo di creare un mostro burocratico è inferiori rispetto al beneficio che potrebbe portare questa misura”


Quali sono i benefici?
“I Pronto soccorso sono intasati, questo è un dato di fatto. Se da pazienti vogliamo essere accolti in fretta e curati con una medicina di qualità, occorre scremare i motivi per i quali ci si rivolge a questi centri. Non da ultimo questo provvedimento porterà anche a un contenimento dei costi, intervenendo sulle spese inutili. Si tratta semplicemente di cambiare un po’ le abitudini. Anziché rivolgersi subito al Pronto soccorso, in caso di dubbio si telefona al medico di famiglia o al medico di guardia. Tutto qui”. 

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