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Renzetti: "Un'Italia mediocre e una Svizzera più forte di quanto si creda. Bravo Yakin!"
Così l’ex patron del FC Lugano ha commentato sull’Eco dello Sport la scialba prestazione degli Azzurri e della partita “a specchio” dei Rossocrociati
TiPress/Pablo Gianinazzi
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LUGANO – “Non sono meravigliato da quello che è successo lunedì sera: sapevo che l’Italia era in evidente ribasso e ho sempre pensato che avesse vinto l’Europeo in un modo un po’ casuale. Le era girato tutto bene ma la squadra è sempre stata piuttosto mediocre”. Così l’ex patron del FC Lugano, Angelo Renzetti, ha commentato sull’Eco dello Sport la scialba prestazione degli Azzurri contro l’Irlanda del Nord. Nella sua rubrica Tribuna presidenziale, sul portale diretto da Luca Sciarini (leggi qui l’opinione integrale dove parla anche del suo Lugano), Renzetti ha parlato ovviamente anche della partita “a specchio” della Nazionale svizzera che ha steso la Bulgaria qualificandosi ai Mondiali del Qatar.

 

Ho visto le partite con due televisori e la differenza di ritmo tra le due partite era evidente: sembrava che gli azzurri giocassero un’amichevole, mentre gli svizzeri aggredivano gli avversari. Adesso la squadra di Mancini rischia: è naturale pensare a ciò che era successo quattro anni fa contro la Svezia. In queste partite, se non hai un episodio favorevole, puoi anche rischiare di perdere”.

 

Alla luce di ciò che è successo in queste gare, ha aggiunto Renzetti, “continuo a pensare che in Svizzera i media sviliscano un po’ il nostro calcio: ci manca autostima e questo è davvero un peccato viste le potenzialità che ci sono. Se pensiamo che la nazionale si è qualificata ai Mondiali per la quinta volta consecutiva e ha lasciato dietro l’Italia in questo girone, penso che abbiamo tutto il diritto di credere che il nostro calcio sia molto più forte di ciò che si vuol far credere.

Sono molto contento anche per Yakin, un tecnico che in poco tempo ha saputo infondere fiducia a tutti. È entrato nell’ambiente giusto nel momento giusto e questo dimostra, com’era il suo caso allo Sciaffusa, che ci sono allenatori molto bravi che occupano panchine di secondo piano. Non dimentichiamo che però Murat ha un pedigree di tutto rispetto e può vantare notevole esperienza. Insomma, è tutt’altro che uno sprovveduto.

Non si è mai lamentato degli assenti, ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ha scoperto dei giovani che non si conoscevano e in questo senso la fortuna gli ha dato una mano: ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci.

Quando torneranno i “titolari” credo che ci sarà una bella rosa a disposizione. Uno come Xhaka ritroverà sicuramente il suo spazio al mezzo al campo ma è chiaro che se le cose non andranno bene, adesso sappiamo che ci sono anche delle valide alternative. A volte serve di più la gioventù e la forza fisica dei vari Vargas o Okafor, a livello tecnico magari non ancora ad altissimi livelli, che non l’esperienza di chi magari è meno motivato o meno in forma”.

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