Si sono tuffati in 72 questa mattina a Brissago nelle acque non propriamente tiepide del lago Maggiore. Sfiorato il record dell'anno scorso, quando gli iscritti furono 75. Escursione termica tra aria e acqua di una decina di gradi. Guarda le foto
BSISSAGO – Temperatura esterna: 16 gradi. Praticamente primavera. Temperatura dell’acqua un po’ meno mite: 7,2 gradi. Il che significa che, tuffandosi, il freddo si sente di più, nonostante le secchiate preventive d’acqua di lago che i nuotatori si versavano addosso. Escursione termica tra fuori e dentro più o meno 10 gradi.
Si sono presentati in 72, questa mattina al porto di Brissago, per la tradizionale Nodada della Befana. Tre in meno rispetto all’anno scorso, l’anno del record, con 75 iscritti. Ma ve bene così: la tradizione dell’unico “cimento invernale” ticinese tiene alla grande. Centinaia di persone hanno assistito alla nuotata da un capo all’altro del porto - praticamente una vasca di piscina olimpionica -. A vegliare sui nuotatori, un gruppo di sub e l’immancabile ambulanza.
Sono venuti da tutto il Ticino per il “cimento” dell’Epifania, ma anche da molte città italiane: Genova, Como, Savona, Borgomanero, Omegna, Verbania… Insomma, c’è gente che si è fatta un bel po’ di chilometri per partecipare alla Nodada.
Tra gli immancabili, Ilario Fidanza, uno dei padri storici della manifestazione, l’ex direttore dell’Azienda elettrica ticinese Paolo Rossi (nella foto insieme), l’ufficiale della Polizia cantonale Orlando Gnosca, il capo dei guardiacaccia Fabio Croci… Start alle 11, tuffo collettivo a gruppi di una decina, un paio di minuti in acqua e via, accappatoio, vin brulé e musica della Bandella Betonica.
Nodada archiviata anche quest’anno. Con il ricordo di una straordinaria Epifania primaverile.
emmebi