CRONACA
Chiasso: frontalieri pagati 600 euro al mese. OCST: "Ennesimo caso di sfruttamento"
La Overline e la HBC Marketing, call center nella città di confine, assunti solo giovani italiani e pagati in euro con un cambio a 1,52. OCST: "A Chiasso queste cose stanno accadendo troppo spesso"

CHIASSO - "Siamo di fronte all'ennesimo caso di sfruttamento dei lavoratori. E a Chiasso ultimamente succede troppo spesso". È un grido d'allarme quello lanciato dal sindacalista dell'OCST Dante Peverelli che si sta occupando di un nuovo scandalo del lavoro: "Si tratta ancora una volta di due call center che occupano esclusivamente giovani frontalieri che, per il fatto di provenire da zone dove la disoccupazione giovanile raggiunge percentuali inquietanti, si prestano a subire qualsiasi tipo di speculazioni pur di racimolare qualche centinaia di euro alla fine del mese".

Le aziende in questione sono la Overline e la HBC Marketing. Due ditte che fanno capo a una cittadina filippina domiciliata a Dubai e che grazie a una fiduciaria ha fondato le due aziende. "Perché una che vive a Dubai deve fondare un call center a Chiasso" si chiede sibillino il sindacalista dell'OCST.

Ma torniamo al caso di sfruttamento. "Le due aziende in questione assumono il personale per il tramite di agenzie di collocamento italiane. Si tratta, a non averne alcun dubbio, di attività italiane destinate a clientela italiana, trapiantate a Chiasso unicamente per questioni fiscali, o per chissà quali altre operazioni" scrive l'OCST in un comunicato.

"Il personale è assunto dalla Overline AG, secondo quanto previsto dal Contratto di lavoro dei call center. Contratto che prevede una paga oraria di 16,95 franchi per i tre mesi di prova e 19,50 in seguito. Devo dire che dei dieci dipendenti che stiamo rappresentando nessuno percepiva 19,50 all'ora" ci dice Peverelli che spiega: "Una volta ottenuto il permesso di lavoro, al personale si fa sottoscrivere una dichiarazione secondo la quale lo stipendio netto in franchi svizzeri è versato in euro con un cambio di fr. 1.52 contro euro!"

In altre parole, calcolando un salario minimo di 16.95 per 40 ore settimanali, fanno circa 2700 franchi al mese. Al cambio praticato dalla Overline fanno circa 1700 euro al mese. Ma questo se si lavora a tempo pieno. E della trentina di dipendenti, praticamente tutti lavorano a tempo parziale. 

"Nella seconda azienda, la HBC Marketing Sagl, vale il medesimo meccanismo ma questa volta i salari sono cambiati a fr. 1.44 contro euro. Evidentemente le due aziende, pur essendo due istituti giuridici diversi, sono tra loro legate a doppio filo" precisa il sindacalista dell'OCST.

In una nota il sindacato informa che "L’OCST ha già denunciato alle competenti autorità questa vergognosa operazione di speculazione sulla pelle dei dipendenti, e si attende che contro le due aziende in questione siano prese sanzioni esemplari. Alle due aziende sono stati intimati i pagamenti e, prossimamente,l’OCST di Chiasso darà avvio alle procedure giudiziarie".

"Questo ulteriore ripugnante esempio di sfruttamento di personale - scrive l'OCST - dimostra ancora una volta la necessità di agire con tempestività a protezione di un settore importante come quello del terziario impiegatizio, messo sotto pressione dall’arrivo di avventurieri che, oltre a non dare alcun tipo di apporto al nostro tessuto e alla nostra economia, innescano una pericolosa mentalità secondo la quale nel Cantone Ticino è possibile impiegare tranquillamente e impunemente del personale a condizioni di lavoro e di salario semplicemente scandalose".

"Una volta i giovani disoccupati si concentravano nell'hinterland milanese, oggi anche nella fascia di confine c'è una grande disoccupazione giovanile, soprattutto in provincia di Varese. Siamo di fronte a un nuovo tipo di forntalierato, direttamente colpito dalla crisi economica che ha travolto l'Italia. Ho visto la vostra iniziativa sul lavoro. Il problema non è tanto di questi giovani che accettano questi lavori a quelle paghe - che da loro se le sognano - ma di chi specula e sfrutta questa situazione" conclude Dante Peverelli.

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