Esce il 10 maggio un libro intervista al vescovo di Lugano curato dal giornalista Giuseppe Zois. Si intitola "Tra terra e cielo"
LUGANO – Un libro intervista dedicato al vescovo di Lugano Piergiacomo Grampa che a breve dovrebbe lasciare la carica. Si intitola Tra terra e cielo, uscirà il 10 maggio e l’ha firmato l’ex direttore del Giornale del Popolo Giuseppe Zois. Duecento domande e risposte che toccano aspetti personali e pubblici dell’uomo che dal 2004 ad oggi ha guidato la Diocesi di Lugano. Il Caffè ha pubblicato oggi alcune brevi anticipazioni. Tra le quali la posizione di Grampa in merito alla sessualità dei giovani. Ecco le sue risposte.
“Perché ci sia peccato mortale occorrono tre condizioni: la materia grave, la piena avvertenza e il deliberato consenso. Che la materia sessuale possa essere grave in sé, ci sta ma bisogna vedere se i soggetto lo percepisce come grave o come una pulsione, un passaggio di crescita e di maturazione. Se non ha la formazione della coscienza, non può ritenerlo responsabile di un peccato che non capisce, che non conosce ma che interpreta come un gioco, come un’espressione naturale di un impulso. Poi, di fronte a certe pulsioni naturali, non avvertite e non volute, può darsi non ci sia la piena avvertenza e quindi nemmeno il deliberato consenso”.
Il vescovo Grampa invita adulti e genitori a un atteggiamento più aperto e meno isterico verso un fenomeno che fa parte della natura.
“Nel contempo, è auspicabile anche un atteggiamento meno clericale, meno isterico verso un fenomeno che nella stagione adolescenziale, della crescita si pone come un momento naturale. Non drammatizziamo a non esasperiamo. Ci vogliono più serenità, comprensione, sensibilità verso le nuove generazioni. Il cammino educativo deve essere meno sessuofobo e bacchettone e più umano, più naturale, più armonioso, più positivo”.