L'ex infiltrato dell'antidroga ticinese replica così dopo la notizia pubblicata da liberatv del suo rinvio a giudizio al Tribunale penale federale
BELLINZONA – “Quelle accuse sono delle barzellette. E sono facilmente smontabili”. Replica così l’ex agente infiltrato Fausto Cattaneo all’articolo pubblicato oggi da liberatv.ch sul rinvio a giudizio firmato dal procuratore federale Fèlix Reinmann.
Il magistrato accusa l’ex commissario dell’antidroga di denuncia mendace e sequestro di persona. Insieme a Cattaneo sono stati rinviati a giudizio per gli stessi reati al Tribunale penale federale Christian Hochstaettler, ufficiale della Polizia vodese - che è anche accusato di falsa testimonianza -, e un brasiliano, ex informatore degli inquirenti (leggi l’articolo correlato).
Il procuratore Reinmann imputa ai tre di aver costruito un castello di false accuse di corruzione contro l’ispettore della Polizia federale Sergio Azzoni, che negli anni Novanta lavorò con Cattaneo nell’antidroga ticinese.
Cattaneo non appare per nulla turbato per il processo che presto dovrà affrontare. “In tutta la mia carriera – dice a liberatv -, durante le inchieste sotto copertura, non ho fatto quello che volevo. Altri l’hanno fatto. Io ho sempre rispettato tutti i limiti imposti dalla legge e non ho mai varcato la soglia della provocazione”.
Cattaneo aggiunge che sta scrivendo un secondo libro sulla sua vita da superpoliziotto, la continuazione di “Comment j’ai infiltré le cartels de la drogue”, pubblicato nel 2001. “Sarebbe già dovuto uscire – dice – ma questa vicenda del processo mi ha indotto a ritardarne la pubblicazione. Perché sono convinto che al processo usciranno altre cose importanti e voglio raccontarle nel mio libro”.
emmebi