La notizia dell’arresto del finanziere svizzero è subito rimbalzata anche in Ticino: la famiglia Piotrkowski-Dollfus, di cui fa parte il barone, è azionista di Cornèr Banca. Ma l’istituto precisa: “Nessun suo esponente ha mai ricoperto cariche operative”
LUGANO – “Cornèr Banca precisa che Filippo Dollfus non fa più parte del Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto da marzo 2012 e che la sua attività di fiduciario non ha nulla a che vedere con la banca”. La precisazione dell’istituto luganese segue la notizia dell’arresto barone svizzero Filippo Dollfus De Volckesbersg.
Il finanziere svizzero è infatti finito in manette in Italia, mentre si trovava in Lombardia, nell’ambito dell'operazione "Conti puliti", coordinata dal sostituto procuratore di Milano Roberto Pellicano, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio transnazionale. Secondo quanto comunicato dalla guardia di finanza, l’uomo avrebbe aiutato, dalla sua sede di Lugano, la sua facoltosa clientela italiana a occultare ingenti patrimoni all’estero. Patrimoni, secondo quanto emerso dalle indagini, che si sospetta essere il frutto di attività illecite, come appropriazione indebita, evasione fiscale, corruzione o riciclaggio, perpetuate dai suoi clienti in Italia.
La notizia è subito rimbalzata anche in Ticino: la famiglia Piotrkowski-Dollfus, di cui fa parte il barone, è infatti azionista di Cornèr Banca e il finanziere è stato anche membro del CdA dell’istituto. Ma, come precisa nella nota odierna Corner Banca, che si distanzia dalle presunte attività illecite dell’uomo, sottolineando che non fa più parte del Consiglio da diversi anni, la famiglia “Piotrkowski-Dollfus è azionista di minoranza di Cornèr Banca e nessun suo esponente, in particolare Filippo Dollfus, ha mai ricoperto cariche operative in seno al Gruppo”.