Così amava definirsi ironicamente in ricordo degli inizi legati al padre, commerciante di pantofole. Il designer italiano è stato trovato lunedì nella sia casa di Milano, deceduto in seguito a un malore. Aveva 80 anni
MILANO – È deceduto, nella sua casa di Milano in viale Vittorio Veneto a causa di un malore, lo stilista italiano Elio Fiorucci. Aveva da poco compiuto 80 anni, a dare l’allarme i familiari preoccupati perché non avevano più notizie di lui da domenica.
Famoso per aver ‘democratizzato’ la moda sul finire degli anni ’60, Fiorucci fu il primo a intuire il fascino dello street style, tanto da valergli il soprannome di ‘commerciante funky’.
Nella sua lunga carriera ebbe contatti con numerosi artisti come Andy Warhol, Jean Michel Basquiat, Keith Haring e una giovanissima Madonna. Fra le sue intuizioni, i primi jeans skinny, nel ’73. Ma la prima folgorazione risale a quando, ancora ragazzo cominciò a collaborare con il padre, commerciante di pantofole. L’idea fu quella di creare un modello di galosce in plastica coloratissime, due variazioni ‘sul tema’ che resero subito attraente un oggetto ormai in disuso.
Un inizio a cui rimase sempre ironicamente legato, nonostante il grande successo arrivato poi soprattutto a cavallo degli anni Ottanta. “Non sono uno stilista, sono un commerciante che ha l’umiltà di guardare con attenzione alla vita, ai comportamenti”, si divertiva spesso a sottolineare ricordando che la sua intuizione fu quella di comprare e riportare in Italia gli oggetti che trovava nel suo girovagare.
E proprio da un viaggio a Londra a metà degli anni Sessanta, con la folgorante scoperta di Biba, di King’s Road e Carnaby Street e il riportare con sé a Milano lo spirito libero e trasgressivo della Swinging London, che comincia la storia che lo ha portato poi a segnare una epoca della moda italiana. Fino all’arrivo degli anni ’90 e del tracollo economico che costrinse Fiorucci a cedere il proprio marchio al colosso giapponese dell’abbigliamento casual Edwin International.