La nuova stagione è iniziata con temperature più basse rispetto alla media ma da domani risaliranno leggermente. Qualche incognita nuvolosa per il fine settimana
LOCARNO – Dopo un’estate che si farà ricordare per i suoi eccessi, l’inizio dell’autunno è invece all’insegna della normalità, spiega Stefano Zanini da Locarno Monti. Le previsioni a lungo termine sono una nemesi naturale per i meteorologi, “sarebbe come tentare il sei al Lotto” è la risposta più frequente. E anche Zanini non può soddisfare la curiosità di quanti vorrebbero un’anteprima sulla stagione appena iniziata: “Dirlo adesso è impossibile”.
Bisogna quindi accontentarsi di guardare a questo primo mese: l’inizio di settembre coincide infatti con l’inizio dell’autunno meteorologico e questi primi trenta giorni, spiega Zanini, hanno avuto un carattere decisamente diverso dall’estate, con temperature perfettamente nella media. “Ora staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro”.
Una piccola occhiata al futuro, quello imminente, è però concessa. Per la settimana possiamo quindi aspettarci un tempo né bello né brutto: nuvoloso, con qualche occhiata di sole e con la possibilità di qualche debole pioggia. “Entriamo nel cuore dell’autunno e il clima sarà quello più tipico della stagione. Le temperature, in questi giorni un po’ più fresche, da giovedì ritorneranno quelle mediane, con massime attorno ai 18, 19 gradi e minime che, essendo nuvoloso, non si abbasseranno troppo. E, anche se sabato resta ancora una incognita per un passaggio più importante che potrebbe portare a qualche pioggia più intensa, all’orizzonte non si vedono fenomeni estremi”.
Fenomeni estremi che, invece, abbiamo ben vissuto in estate. A fare la parte da leone, spiega Zanini, è stato un luglio “eccezionale” soprattutto dal profilo delle temperature. Con un giugno già leggermente al di sopra della media e un agosto tra i più caldi in Svizzera dall’inizio delle misurazioni, è decisamente merito del mese centrale se l’estate 2015 è stata vissuta come una delle più torride.
Per capire meglio basta un raffronto tra i due mesi: il bilancio di agosto, più altalenante fra periodi di pioggia e relativo fresco, è di 1.7 gradi in più rispetto alla media Svizzera e di un grado per il sud delle Alpi. Differenza che potrà sembrare piccola, ma che, come detto, è bastata a valergli il titolo di mese fra i più caldi dall’inizio delle misurazioni.
E luglio? “Solitamente – spiega Zanini – una variazione attorno ai due gradi è già considerata significativa. E il luglio 2015, mese in assoluto più caldo al sud delle Alpi dall’inizio delle misurazioni, ha registrato addirittura 3, 4 gradi in più. È veramente molto”. Un record, ricorda infine il meteorologo, dovuto alla decina di notti tropicali consecutive con temperature al di sopra dei 20 gradi e con un tempo, quindi, molto umido e pesante anche di notte, e alla settimana ‘di fuoco’ vissuta a metà mese. “Dal 13 al 23 luglio le temperature medie si sono mantenute attorno ai 35 gradi, valori assolutamente fuori norma”.
IB