"I bambini non si toccano": dopo la condanna troppo mite per il maestro di Arbedo, scoppia l'indignazione sui social. E nasce una pagina per raccogliere stringhe
“Chi vuole dire STOP agli abusi sessuali sui bambini e mostrare tutta la sua indignazione – scrive Elena Cauzza - lo può fare inviandoci una stringa di scarpe"
BELLINZONA - La condanna a soli 14 mesi con la condizionale – anziché ai 45 di carcere effettivo chiesti dal procuratore pubblico Nicola Respini – pronunciata giovedì scorso dal giudice Marco Villa nei confronti del maestro di Arbedo colpevole di ripetuti atti sessuali con fanciulli e coazione sessuale nei confronti di tre allievi, è stata la molla che ha fatto scattare la protesta.
Una protesta che da giorni si avvertiva sui social network e che, da domenica, si è incanalata sulla pagine Facebook “I bambini non si toccano”. L’ha creata la dottoressa Elena Cauzza, presidente della Fondazione NoiDonna, attiva dal 2013 in piazza Indipendenza a Bellinzona. Un modo per esprimere pubblicamente il proprio sdegno per condanne troppo blande, partendo dal caso specifico di Arbedo, ma allargando lo sguardo sul fenomeno della pedofilia che non accenna ad arrestarsi. L’azione ha già raccolto oltre mille adesioni.
“Chi vuole dire STOP agli abusi sessuali sui bambini e mostrare tutta la sua indignazione – scrive sulla pagina facebook Elena Cauzza - lo può fare inviando una stringa delle scarpe, colore e dimensioni indifferente, all'indirizzo Fondazione NoiDonna, Piazza Indipendenza 4, 6500 Bellinzona.
Tutte le stringhe ricevute verranno intrecciate per tessere una rete simbolo della nostra indignazione, simbolo della rete per catturare i pedofili, perché solo una rete di aiuto reciproco può fermare la pedofilia. Mano a mano che riceveremo le stringhe verranno esposte sul palazzo in Piazza Indipendenza. Condividete il più possibile affinché il numero di stringhe sia tale che i giudici siano sostenuti nell'applicare severamente le leggi”.
Oltre alle stringhe, le promotrici stamperanno dei volantini e appenderanno sul balcone di piazza Indipendenza uno striscione con la scritta bianca su sfondo rosa ‘I bambini non si toccano!’.