CRONACA
Le nuove Guardie svizzere giurano fedeltà al Papa nell'anniversario del 'sacco di Roma'. In Vaticano anche il comandante della Polizia Matteo Cocchi e dei Granatieri Nicola Guerini. Marco Romano fa un selfie alla delegazione ticinese e dice: "Emozioni da
Tra le nuove 40 guardie svizzere che hanno giurato fedeltà al Papa ci sono anche quattro giovani ticinesi, tra i 21 e i 24 anni: Ivan Landrini, di Iseo, Dario Fornasari, di Mendrisio, Barnabé Borreggine, originario di Brione sopra Minusio ma nato e cresciuto a Yverdon, e Filippo Inches, di Vacallo
CITTÀ DEL VATICANO – Tra le nuove 40 guardie svizzere che hanno giurato fedeltà al Papa ci sono anche quattro giovani ticinesi, tra i 21 e i 24 anni: Ivan Landrini, di Iseo, Dario Fornasari, di Mendrisio, Barnabé Borreggine, originario di Brione sopra Minusio ma nato e cresciuto a Yverdon, e Filippo Inches, di Vacallo.

E alla cerimonia, che si è svolta sabato nel cortile di San Damaso, all’interno del Palazzo apostolico, presente anche la presidente della Confederazione Doris Leuthard, ha partecipato pure una delegazione giunta dal Ticino.

A Roma c’erano, tra gli altri, il comandante della Polizia cantonale, Matteo Cocchi, il commissario capo Renato Pizzoli, il comandante della Scuola Granatieri di Isone, Nicola Guerini, e il consigliere nazionale Marco Romano. Va ricordato che la Polizia cantonale contribuisce alla formazione delle nuove Guardie pontificie. E ticinese era anche l’ufficiale delle Guardie che ha curato l’organizzazione: Lorenzo Merga.

“È stata un’emozione incredibile avere il privilegio di assistere dal vivo al giuramento – racconta Romano -. È una storia Svizzera di successo che si ripete da oltre 500 anni! Alla cerimonia c’erano circa cinquecento persone ed è stata sobria ma di un’intensità incredibile. Almeno così l’ho vissuta io. Emozioni forti, da brivido…”.

L'evento si ripete ogni anno il 6 maggio, data che ricorda il sacrificio dei 147 soldati elvetici caduti in difesa di papa Clemente VII durante il Sacco di Roma del 1527. Il cantone ospite di quest'anno era Obvaldo, anche in omaggio ai 600 anni dalla nascita di San Nicolao della Flüe, che è anche patrono delle Guardie.

Al suono della banda, la Guardia si è schierata in uniforme di gran gala, e il cappellano, padre Thomas Widmer, ha letto la formula del giuramento: "Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il sommo Pontefice Francesco e i suoi legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando ove occorra anche la vita per la loro difesa. Assumo del pari questi impegni riguardo al Sacro collegio dei cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al Capitano comandante e agli altri miei superiori, rispetto, fedeltà e ubbidienza. Lo giuro. Che Iddio e i nostri Santi Patroni mi assistano".

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