Dopo lo stupro di Rimini, un altro caso di violenza sessuale domina sulla stampa italiana. È avvenuto nella notte di giovedì 7 settembre a Firenze. I due rappresentanti dell'Arma avrebbero commesso lo stupro in divisa e in servizio. Ecco il verbale con la ricostruzione della vicenda da parte delle due vittime
Per ora le autorità italiane si sono limitate a dire che “ci sono riscontri”, rispetto alla denuncia fatta dalle ragazze contro gli uomini dell’arma, che avrebbero compiuto la violenza in servizio e in divisa. E da Washington il Governo americano ha già fatto sentire forte la sua voce: “Prendiamo molto sul serio la vicenda”.
Il Corriere della Sera, stamane, ha ricostruito la storia attraverso le dichiarazioni rese alla polizia dalle studentesse. È la notte del 7 settembre, verso le 2.30, quando le due giovani escono dalla discoteca Flo di piazzale Michelangelo, il belvedere di Firenze. Chiamano un taxi per rientrare a casa: “Non stavamo bene, avevamo bevuto troppo”. Una di loro si è fatta una canna.
“A un tratto - prosegue il racconto - vediamo lampeggiare qualcosa. È una «gazzella» dei carabinieri. Si avvicinano, sono due militari in divisa. Ci dicono che se vogliamo possono darci un passaggio”. Le ragazze accettano considerato che non stanno bene e che di notte è meglio muoversi accompagnate se si è due giovani donne. Se poi ad offrirsi sono due tutori dell'ordine…
Durante il tragitto, una decina di minuti, “i carabinieri sono gentili, ci accompagnano a casa”. Ed è a questo punto che comincia il dramma: “Arriviamo a casa, i carabinieri parcheggiano l’auto (risulterà poi che i due militari hanno avvisato la centrale che stanno effettuando un controllo, ndr) e si offrono di accompagnarci sino a casa”. Le telecamere di sorveglianza, annota il Corsera, riprendono la scena, l’auto dei carabinieri presumibilmente resta ferma lì per 23 minuti. A questo punto le due ragazze si separano. Quella che ha bevuto di più decide di prendere l’ascensore: “L’uomo in divisa entra con me e quando la porta si chiude mi violenta. Si avvicina, mi mette le mani addosso, è un rapporto completo, che subisco perché non ho la forza di reagire. Non riesco a gridare, non chiedo aiuto. Dura pochi minuti. Terribili”.
L’amica, invece, afferma di essere stata stuprata sulle scale. Scale e ascensore dove gli investigatori trovano effettivamente delle tracce biologiche.
Gli inquirenti italiani che stanno svolgendo l’inchiesta hanno garantito massima trasparenza e imparzialità alle autorità italiane. I due carabinieri per il momento sono indagati.