Intervista all'ideatore dell'installazione artistica, formata da 6'500 salvagente colorati, che continua a spaccare in due l'opinione pubblica
Tra i detrattori dell’opera spicca la presa di posizione di Selvaggia Lucarelli. L’opinionista italiana ha espresso la propria contrarietà all’opera su Facebook, scrivendo: vengo a Locarno a bucarvi tutti i gonfiabili. Ma almeno il post della Lucarelli ha avuto il merito di moltiplicare l'attenzione dell'opera e su Locarno. “Apolide” è finita nel mirino delle critiche soprattutto a causa dell’ingente quantità di plastica utilizzata per “colorare” Piazza Grande.
A rispondere direttamente alla Lucarelli – bersagliata a sua volta sui social dai favorevoli all’installazione di “Oppy” – e a tutti i contrari è lo stesso artista in questa intervista a Liberatv.
Cosa risponde a Selvaggia Lucarelli?
"Onestamente parlando, il commento della Lucarelli non mi ha dato nessun fastidio, anzi...mi ha divertito. Per come la vedo io, Selvaggia ha usato un velo di ironia perché sennò, conoscendo il suo stile caustico e pungente, ci sarebbe andata giù molto più pesante. Mi sembra di capire che non adora particolarmente i gonfiabili a forma di fenicottero...".
Quando progettava l’opera aveva messo in conto di poter venire bersagliato dalle critiche degli ecologisti? “
"Sì, l’avevo calcolato. Ma anche se avessi fatto l’opera in carta non avrei raccolto consensi unanimi. Viviamo in una società dove tutto è il contrario di tutto. "Apolide" è nata con l’intento di dare gioia ai bambini, alle scolaresche. Infatti, a partire dall’11 aprile, si potranno portare a casa i salvagenti. Chiedo scusa se ho offeso qualcuno o creato qualche danno globale, ma d'altronde cosa devo fare? Se i gonfiabili sono fatti di plastica che colpa ne ho?".
L’opera è stata anche presa d’assalto da vandali che hanno martoriato la creazione... cosa ne pensa?
“Anche questo aspetto era stato preventivato. Credo si tratti di un gesto goliardico compiuto da persone incivili, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Il popolo ticinese si è confermato molto educato e rispettoso. Uno degli obiettivi dell’installazione era anche quello di creare dibattito, perché l’arte è anche questo. Il tutto, ovviamente, con educazione e rispetto”.
Dalla destra è stato accusato di essere a favore dei migranti, alla luce del titolo “Apolide” e del fatto di aver utilizzato dei salvagenti…
"La mia intenzione era quella di rappresentare il mondo come dovrebbe essere secondo la mia personale opinione: un mondo senza confini. Indubbiamente comprende anche l’immigrazione, che però è un concetto ampio. Quanti ticinesi, per esempio, sono costretti a macinare chilometri o recarsi all’estero pur di lavorare? Anche questa è migrazione... Molti hanno detto "salvagenti = immigrati". Ma non è questo il solo senso dell’opera, e 'Apolide' rimane di libera interpretazione. Volevo trattare con leggerezza e colori un tema importantissimo.
C’è un messaggio di congratulazioni o anche critiche che le hanno fatto più piacere di altri?
"Tutti i messaggi, nel bene o nel male, mi hanno fatto riflettere. Essendo anche insegnante alle Scuole Medie di Losone, i messaggi più belli ed emozionanti sono giunti dai miei alunni o dalle rispettive famiglie. Credo che non ci sia niente di più bello che regalare sorrisi ai bambini. Apprezzo anche le critiche se fatte civilmente, ma resto dell’idea che solo chi fa sbaglia".
Se non tutti i salvagenti dovessero venire raccolti dalla popolazione ha un piano su come smaltirli o riutilizzarli?
"Sì, ci sono ditte che riciclano la plastica per poi riutilizzarla nella costruzione di panchine pubbliche. Questo sarà fatto indipendentemente dal numero di gonfiabili che rimarranno in Piazza Grande".
Quanto tempo ha impiegato a raccogliere i 6’500 gonfiabili?
“Un paio di settimane. Il lavoro grosso è stato gonfiarli e assemblarli. Devo ringraziare e dare merito ai volontari che dopo il lavoro mi hanno dato una grande mano. Oltre 150 persone erano presenti la sera dell’installazione. Nonostante la forte pioggia, sui loro volti brillava il sorriso. Significa che “Apolide” trasmette emozioni e questo mi riempie di gioia".
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