Il sindaco di Como furioso con la Svizzera per la chiusura degli uffici doganali nei giorni festivi: "Non possiamo subire la loro decisione". E Norman Gobbi risponde: "Ah ecco, e da noi ogni giorno..."
"Una città di 90mila abitanti – dichiara Mario Landriscina alla Provincia di Como – non può trovarsi a gestire da sola centinaia di mezzi pesanti incolonnati a causa della chiusura della dogana svizzera"
© Ti-Press / Carlo Reguzzi
COMO – Sono destinate a sollevare non poche polemiche le dichiarazioni del sindaco di Como Mario Landriscina, il quale ha puntato il dito contro la Svizzera e la gestione degli uffici doganali a Chiasso in occasione dei tre giorni festivi a Pentecoste.
"Una città di 90mila abitanti – dichiara Landriscina alla Provincia di Como – non può trovarsi a gestire da sola centinaia di mezzi pesanti incolonnati a causa della chiusura della dogana svizzera. Loro chiudono per le festività e noi siamo costretti a subirci la loro decisione, non esiste".
Non appena il nuovo governo italiano si sarà insidiato, è intenzione del sindaco di Como "richiedere un incontro con il Ministro dei trasporti affinché intervenga".
"La Svizzera può chiudere la dogana, ma le conseguenze non possono essere soltanto di Como. Se lo facessimo anche noi cosa succederebbe?".
Il Consigliere di Stato Norman Gobbi si è limitato a replicare ironicamente a Mario Landriscina attraverso un tweet. "Ah ecco – scrive – ,ogni giorno lavorativo invece da noi...".