“La strada per la vera pace e per il rispetto nei Balcani è ancora lunga e per percorrerla serviranno più uomini di buona volontà. Il mix di Serbia, Croazia e dei kossovari della Svizzera, al Mondiale di Russia 2018, ha portato a questo bilancio: il c.t. serbo che paragona la Var al tribunale dell’Aja per i genocidi nella ex Jugoslavia; tifosi serbi allo stadio di Kaliningrad con la felpa del generale Ratko Mladic, il macellaio di Srebrenica, condannato all’ergastolo il 22 novembre 2017; l’esultanza provocatoria di Xhaka e Shaqiri, con il gesto dell’Aquila bicipite, simbolo del progetto della Grande Albania, dopo il 2-1 inflitto dalla multietnica Svizzera alla Serbia; canzoni con frasi ustascia nello spogliatoio croato che festeggia la vittoria contro l’Argentina…”.