CRONACA
Lettera alle FFS: "Ci devono essere delle vittime prima di viaggiare in sicurezza?"
Una lettrice di Ticinolibero ha espresso il proprio malcontento sul servizio ferroviario in Ticino. "Prezzi assurdi, ma niente in cambio. Basta starsene zitti, così non si può più andare avanti"

AGNO – Il servizio ferroviario offerto dalle FFS non soddisfa più gran parte della clientela. Tra treni soppressi e continui ritardi sono in molti quelli che, nell’ultimo periodo, puntano il dito contro le Ferrovie Federali Svizzere accusandola di “non essere più quella di una volta”.

Una lettrice di Ticinolibero ha espresso il proprio malcontento attraverso una lunga lettera pubblicata dal portale che riportiamo integralmente di seguito.

"Sono una ragazza di 24 anni che abita a Serocca D’Agno e che ogni giorno per lavoro si deve spostare fino nel Locarnese con i mezzi pubblici, in quanto non ho ancora la patente: ogni giorno sto facendo avanti e indietro con il treno e con i bus. Ho deciso di scrivere questo articolo perché più volte negli ultimi mesi, con molto rammarico, ho potuto notare che ci sono dei ritardi del treno, a causa dei quali la maggior parte delle volte ho rischiato di perdere le coincidenze che mi facevano arrivare in tempo al lavoro. Purtroppo alcune volte è successo davvero. A volte quando devo iniziare a lavorare molto presto, ovvero prima delle 8.00, mi è capitato di perdere le coincidenze con il bus per colpa dei treni. Da viaggiatrice penso che non devo essere disposta ad alzarmi prima delle 5.00 di mattina per prendere un treno precedente, solo perché un’azienda grande come le FFS non è in grado di garantire un servizio professionale! Doversi alzare per forza prima non è assolutamente corretto, soprattutto se una persona per lavoro deve rimanere poi fuori casa fino a tardi. L'idea di prendere coincidenze precedenti può essere preso in considerazione semmai quando si inizia a lavorare al pomeriggio (anche se non è giusto)

Senza troppe difficoltà ammetto che ormai con i mesi ho imparato a non fidarmi della puntualità.

Per la maggior parte delle volte i ritardi sono giustificati con degli annunci che dicono che è successo qualcosa all’estero, che ci sono dei treni in coincidenza. La giustificazione più insostenibile è che decidono di fare delle esercitazioni dei treni negli orari di punta, quando la gente magari conta su arrivi precisi per riuscire a prendere il treno successivo. Fare le esercitazioni e controllare la manutenzione dei treni è sicuramente giusto, ma non negli orari dove i treni sono maggiormente affollati. 

Quando hai la fortuna di poter trovare un posto a sedere, fare 1h 45’ di viaggio diventa molto meno stressante, ma purtroppo non sempre puoi avere questa possibilità. Soprattutto negli orari di punta durante l’anno scolastico mi è capitato più volte di fare tratti di treno di 30’ in piedi perché non c’era posto per sedersi. Ma anche durante l’estate difficilmente il discorso cambia perché nonostante le scuole sono chiuse ci sono comunque tanti giovani ragazzi/e che vanno a lavorare. Io mi chiedo: ma ci si rende conto che costringere le persone a fare viaggi in queste condizioni fa sì che se dovesse succedere un incidente, la sicurezza sarebbe inesistente? In questo caso quali sarebbero le giustificazioni? Ci sarebbero, oppure tutti se ne starebbero zitti?

Ritengo che le FFS non abbiano difficoltà a chiedere prezzi assurdi sui biglietti e gli abbonamenti, ma l’azienda cosa riesce a dare in cambio ai viaggiatori? Dei treni in continuazione in ritardo, dei treni dove per la maggior parte delle volte non c’è la possibilità di sedersi? Dei treni non in sicurezza? Prima di avere un servizio corretto, ci devono essere delle persone che sono vittime? In quanti si devono lamentare prima di finirla? È ora di smetterla!

Ogni tipo di abbonamento costa già tantissimo, con questo una persona si aspetterebbe come minimo di poter usufrire di un servizio che funzioni e non di doversi innervosire tutti i giorni perché ci sono continui problemi. Essere nervosi e sotto stress per un viaggio difficoltoso, causa anche un inizio di giornata di lavoro stressata. 

Un altro aspetto che mi sta molto a cuore è quello della sicurezza delle persone. Più volte mi è capitato di vedere sia nelle stazioni, sia sui treni gente poco raccomandabile oppure gente che stava male. Chi dovrebbe aiutare, chi dovrebbe intervenire in soccorso, dove si trova? Bisogna sempre aspettare che arrivi la buon’anima che abbia il coraggio di chiamare aiuto prima che qualcuno si presenti?  Sarebbe bello poter vedere che ci fosse qualche controllo in più da parte del personale addetto, non solo per chiedere i biglietti e per fare le multe, ma anche per far sentire al sicuro i viaggiatori in caso di bisogno. Molte volte i minuti d’attesa potrebbero essere preziosi sull’esito dell’intervento.

Ho deciso di scrivere questa testimonianza, “mettendoci la faccia” perché trovo che sia ora di farsi sentire, bisogna smetterla di starsene zitti, bisogna far capire che cosi non si può andare avanti. In giro si leggono tante volte pubblicità dove si legge “prendete i mezzi pubblici che sono convenienti”, da quello che posso testimoniare non è proprio così!

La mia speranza è che in futuro, chi come la sottoscritta deve fare 1h45 di viaggio, possa farlo in modo più tranquillo e più sicuro, senza doversi continuamente stressare per gli orari, per i minuti e i secondi. Arrivare peraltro in ritardo al lavoro potrebbero esserci rischi per molte persone, perché non tutti i datori di lavoro sono comprensivi”.

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