L'esperto ticinese di terrorismo islamico, analizza l'ultimo messaggio audio del leader dell'ISIS: "Per la prima volta chiede di colpire la stampa in Europa"
di Stefano Piazza*
Dopo molte speculazioni sulla sua sorte, molte notizie false e i tanti trionfalismi russo-americani sulla fine dell’Isis, a smorzare tutti gli entusiasmi ci ha pensato lo stesso il califfo Abu Bakr al-Baghdadi con un messaggio audio. Il leader dello Stato islamico è vivo ed ha il pieno controllo della situazione.
Nei 54 minuti di registrazione intitolata “Give Glad Tidings to the Patient” (Dai la buona notizia a colui che è paziente) sulla quale non ci sono dubbi di autenticità, ha detto molte cose a cominciare dal riferimento alla pazienza che è citata decine di volte nel Corano.
Al-Baghdadi ha chiesto ai suoi soldati di colpire l’Occidente, “che deve finire in bagno di sangue, in una guerra che deve colpire i centri di informazione degli infedeli e i quartier generali della loro guerra ideologica.” E’ la prima volta che Al-Baghdadi chiede esplicitamente di colpire la stampa in Europa, la frase “una guerra che deve colpire i centri di informazione degli infedeli” non lascia spazio ad altre interpretazioni.
Il leader dell’Isis ha chiesto ai suoi sostenitori di lanciare attacchi negli Stati Uniti, in Europa e in Canada ricordando ai suoi soldati di “unirsi a quelli che si sono sacrificati e hanno condotto attacchi riconoscendo la loro leadership”.
Il messaggio diffuso da Al-Furqan Media, arriva dopo quasi un anno di silenzio del capo dello Stato islamico che in precedenza aveva lasciato la scena al suo portavoceAbul-Hasan Al-Muhajir che nell’aprile scorso aveva inciso un nastro dal titolo “So From Their Guidance Take An Example” (Quindi dalla Loro Guida prendi Esempio). Al-Muhajir pero’, complice un tono di voce non particolarmente deciso, non ha la stessa forza mediatica del suo predecessore Abu Muhammad al-Adnani (morto il 30 agosto del 2016), al quale anche lo stesso
Al Baghdadi in questo ultimo messaggio fa riferimento. Interessate l’ammisione del califfo della sconfitta militare; “Sedizioni e privazioni si sono abbattute sul popolo dell’Islam. L’America avrebbe potuto vantarsi della cosiddetta vittoria nell’espellere lo Stato islamico dalle città e dalle campagne in Iraq ed in Siria, ma la terra di Dio è vasta e le maree cambiano. Il declino dell’influenza americana nel mondo è evidente. Gli Stati Uniti hanno mosso guerra contro di noi solo per nascondere il peggiore periodo della loro storia contemporanea. Si ritrovano a combattere una guerra di logoramento contro il popolo musulmano da altre due decenni. Le sanzioni dell’amministrazione Trump contro Russia, Iran e Turchia sono viste con disprezzo dagli alleati dell’America. I nostri fratelli in Iraq non dovranno mai allentare la morsa sui musulmani sciiti, gli apostati che rifiutano la purezza del suono. Siate fedeli allo Stato islamico. Fratelli dell’Arabia Saudita, del Bahrain e della Giordania: rovesciate quei governi senza Dio. Siate pronti poiché le forze russe e del governo siriano si stanno preparando per una nuova offensiva nella provincia di Idlib”.
Per Al-Baghdadi nonostante la sconfitta militare, la vittoria finale potrà essere conquistata, in tal senso lui non ha nessun dubbio; “I nostri leoni sono ovunque. Al loro coraggio si devono le azioni perpetrate contro i crociati negli Stati Uniti, in Canada ed in Europa. Vi esorto ad utilizzare tutti gli strumenti in vostro possesso per continuare a colpire i miscredenti. Siate pazienti. Per i Mujahideen la vittoria o la sconfitta non dipende da una città conquistata o persa, dalla superiorità aerea, dai missili intercontinentali o dalle bombe intelligenti. Abbiamo già dimostrato le nostre capacità. Soldati del Califfato, confidate nella promessa di Dio e nella Sua vittoria, perché solo affrontando con pazienza le avversità troverete una via d’uscita”.
”Give Glad Tidings to the Patient” che è stato registrato non molte settimane fa visti i contenuti attuali (cita la vicenda del pastore evangelico americano Andrew Brunson, detenuto in Turchia da 18 mesi con l’accusa di terrorismo e spionaggio in concorso con Fetullah Gulen), è stato immediatamente condiviso e fatto rimbalzare sul web. Non cita mai il figlio Hudhayfah al-Badri ucciso nel luglio scorso e non da riferimenti sulle attività dell’Isis fuori dal “Siraq”.
In ogni caso il messaggio del leader dello Stato islamico è forte ed autorevole e spazza via ogni incertezza su chi comandi il gruppo islamista che secono un rapporto delle Nazioni Unite, puo’ nuovamente contare su 25-30.000 uomini sparsi tra Siria e Iraq. Questo senza dimenticare quanto accade in Libia. Abu Bakr al-Baghdadi nel chiedere gli attacchi contro l’occidente ha usato queste terribili parole ; “Fateli correre dalla paura. Inseguiteli, colpiteli. Strappate loro il cuore e le ali. Utilizzate ogni arma in vostro possesso: armi da fuoco, coltelli, falciateli con le auto. Abbiamo già colpito gli Stati Uniti, l’Europa ed il Canada. Continuate a versare il loro sangue sulle strade”.
L’Europa che non riesce ad eleborare una strategia comune nella lotta al terrorismo islamico ed è divisa su tutto, registra queste parole e trema.
*esperto terrorismo islamico - Articolo tratto dal blog Confessioni elvetiche