L'esperto di terrorismo islamico minacciato dopo il commento agli attentati dell'11 settembre 2001. "Non ho paura. Chiarirà tutto nelle sedi delegate"
LUGANO – “Parli con noi ma non ci combatta, altrimenti può fare la fine dei dipendenti di Charlie Hebdo (giustamente puniti con la morte)”. Questo l’inquietante messaggio ricevuto ieri dall’opinionista del Corriere del Ticino ed esperto di terrorismo islamico Stefano Piazza dopo il commento in merito agli attentati dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle.
A scriverlo è stato Peter Gebhardt, uno dei seguaci di Ümit Yuce, agente di sicurezza che lavorava per Argo 1 e reclutatore di estremisti islamici condannato a due anni e sei mesi di prigione dal Tribunale federale di Bellinzona.
Contattato dal Cdt, Gebhardt sostiene di “non aver minacciato nessuno. Con Charlie Hebdo dico che ogni senso dell’umorismo ha un suo limite, specie quando si va verso la direzione della religione. Non volevo far spaventare il signor Piazza con le mie parole”.
Stefano Piazza, dal canto suo, ha dichiarato al quotidiano di “non essere spaventato. Se lo pensa davvero ha fatto male i conti”. “Tutto quello che ha scritto lo chiarirà nelle sedi delegate”.