Sempre più aziende lasciano la "Grande Mela", i cittadini protestano contro le tasse troppo elevate e la spesa pubblica è fuori controllo
NEW YORK – L'inquietante spettro della bancarotta aleggia su New York. Come riportato da Il Giornale, la “Grande Mela” si sta avvicinando al fallimento finanziario per la prima volta in quarant’anni. Una situazione simile – secondo gli esperti – non si viveva dal periodo 1974-1977, quando a gestire la metropoli era il sindaco Abraham Beame.
I conti di New York stanno peggioramento in maniera significativa, sempre più aziende lasciano la città e i cittadini protestano contro tasse troppo elevate a cui si aggiunge una spesa pubblica fuori controllo. Il New York Post riferisce di un debito a lungo termine che pesa oltre 81’100 dollari su ogni famiglia.
La riforma fiscale attuata dal sindaco Bill de Blasion potrebbe avere conseguenze drammatiche per “la Grande Mela”. Il capo economista di Vested Milton Ezrati ha spiegato alla stampa che “la città è in deficit finanziario e potrebbe trovarsi presto in una situazione davvero difficile in caso di recessione o di nuova emorraggia di abitanti a causa della riforma fiscale. In caso si verificasse qualche battuta d’arresto diventerebbe impossibile vivere a New York”.
E la situazione non sembra destinata a migliorare nel prossimo futuro. John Williams, presidente della New York Federal Reserve Bank, prevede che l’economia statunitense “sia destinata a rallentare considerevolmente nel corso del 2019, così come rallenterà la crescita globale, aumenterà l’incertezza geopolitica e gli effetti di condizioni finanziarie più rigide”.