CRONACA
Guido Sassi bombastico: "Il turismo, Piazza Riforma, il centro, Ibiza, la Croisette. E se avessi un miliardo..."
Lo storico esercente vorrebbe portare un dj set all'aperto per tutta l'estate nella Piazza. "Gli esercizi pubblici si occuperebbero di cibo e bevande. Il lungolago mi piacerebbe sempre chiuso, una sorta di giardino frubile per tutti"

LUGANO – “Visto che la tendenza di avere i dj set all’aperto si sta diffondendo e le temperature sono alte, perché non farlo anche in Piazza Riforma?”, si chiede Guido Sassi. L'esercente di Piazza Riforma (de la Fattoria di Lugano e del Sass Caffé, nonchè uno dei gerenti storici di LugaCentro) ha un progetto per animare e far vivere la piazza, coinvolgendo clientela del luogo, giovane ed anche lombarda. 

“Ci sono tutti gli esercizi pubblici, abbiamo una sorta di anfiteatro possiamo dire. metteremmo uno o due dj, con musica diversa, non solo quella da discoteca ma potenzialmente anche anni ’60, ’70, ’80. Bar e ristoranti offrono cucina, pasticceria, quel che è nelle loro corde, ma non avrebbero a loro volte persone che fanno musica”. L’idea è già chiara: portare la musica, il movimento, la movida in Piazza a Lugano.

I costi? Non sa ancora, è tutto alle prime battute, ma è convinto che basterebbe poco, anche a livello di spazio. Ha coinvolto altri esercenti di Piazza Riforma, che non hanno affatto scartato l’idea. “Non facciamo danno a nessuno. Anzi… Pensavo magari a una musica apero dalle 20 alle 21, poi una piccola cena, seguito dai piatti caldi o freddi”. La gente pagherebbe, tendenzialmente, solo il consumo nei ristoranti e bar e non un ingresso alla piazza. 

Lugano Marittima, che piace così tanto, non ne risentirebbe? “Non credo proprio che ne soffrirebbe. Vedo una tendenza generale, pensiamo a Ibiza. Una volta la gente andava in discoteca, ora sono passate di moda e si usa creare il divertimento fuori dalle spiagge: ha attecchito e adesso si fa ovunque. I giovani amano stare all’aperto, non sono abituati a essere al chiuso come chi ha vissuto la seconda guerra mondiale e aveva il dna di nascondersi”. E ricorda che non c’è solo Lugano Marittima, ma per esempio anche il Lido e il lungolago. 

Bisognerà chiedere alla Città di Lugano i permessi. Sassi ritiene che il tutto andrebbe, più che a favore della città stessa, del centro. “Il discorso per me è un altro. Abbiamo poco turismo: non ci sono manifestazioni come Ascona o Locarno, che hanno il jazz e il cinema, non ci sono paesaggi come la Verzasca o la Valle Maggia. Dobbiamo puntare quindi su una clientela trasversale, quella che si sposta da Como, Varese, anche Milano, che non va in vacanza ed è disposta a fare alcuni chilometri, portando benessere”.

Anche sul turismo, l’esercente ha le idee chiare. “Se avessi un miliardo…”. Ed è un fiume in piena: “Mancano infrastrutture. Per prima cosa farei un lungolago chiuso definitivamente, coi parcheggi sotterranei per turisti e alberghi, da raggiungere con un ascensore. Ci si troverebbe con l’usufrutto di un giardino vivibile per tutto. Pensi a girare a piedi, senza biciclette, senza monopattini! Poi ovviamente si dovrebbero creare bar e luoghi dove bere qualcosa, mangiare un gelato”.

Una suggestione che ricorda un po’ la Croisette. A Guido Sassi la spiaggia piace? “È fattibile solo se ci fosse il tunnel sotterraneo, per cui si creerebbe la spiaggia sopra una struttura di cemento armato, dove mettere la sabbia. Così non è realizzabile”.

Ma torniamo al miliardo. Lungolago, e poi? “Ci sono non so quanti metri quadrati di uffici, che una volta erano appartamenti, sfitti. Ed è difficile riaffittarli. Li ritrasformerei in appartamenti per chi vuole stare in centro. A Locarno e Ascona c’è gente che vivo in centro, a Lugano no, è tutto vuoto. Con un miliardo, la Città potrebbe fare una sorta di obbligazione all’1%, e il tutto costerebbe poco o nulla, sarebbe recuperabilissimo. Un miliardo è tanto? Sì, ma con un progetto serio, ci sarebbe!”.

Per ora, pensa a Piazza Riforma e al dj set. Partirebbe l’estate prossima, è pronto a collaborare con Lugano Marittima, con Lugano Turismo e con la Città. “Nella mia vita da esercente, che ha visto tre generazioni di clienti, ho sempre lavorato assieme a tutti, lo scriva!”.

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