Tiziano Galeazzi, Giovanni Albertini e Max Bartolini immaginano la Lugano del futuro: "Aperta, smart, verde, un polo tecnologico e tante zone di ristoro all'aria aperta"
LUGANO – Come vorremmo la Lugano del 2040? È la domanda che si sono posti Tiziano Galeazzi, Giovanni Albertini e Max Bartolini. Ed è una Città del tutto diversa da quella attuale, con molti centri dedicati allo svago, alle soste relax per rifocillarsi e stare insieme, nel lago (con addirittura un’isola) e sulla terra.
Sarà possibile? “Tutti i trasporti pubblici dovranno essere elettrici con ricarica ad induzione o rapida ad ogni fermata, in modo da garantire il ciclo continuo del mezzo. Maggiore attenzione andrà data al lungolago, creando zone di facile accesso al lago, sia per relax sia per passeggiate, non mancheranno aree dedicate all’intrattenimento per giovani e famiglie, in modo da favorire una città a misura di giovani e del divertimento sano. Una città moderna ma che strizza l’occhio al suo passato, con la creazione di un Mercato dove prenderanno spazio commercianti di qualsiasi genere, dai prodotti alimentari ai ristorantini, perché Lugano non si staccherà dal turismo, anzi dovrà essere basata sul turismo”, immaginano i tre.
Il centro cittadino, per esempio, dovrebbe essere chiuso al traffico in alcune ore e in alcuni giorni, non solo il lungolago. “Tutte le strade del centro saranno riviste e rifatte nel manto stradale per la pedonalizzazione, con corsie per bike e piccoli mezzi di trasporto elettrici, l’uso di illuminazione LED adattabile ad orari e luce con carica ad energia solare. I nuovi edifici e quelli che negl’anni saranno restaurati dovranno avere standard ecologici elevati, e soluzioni come giardini pensili, pannelli solari e soluzioni per il riscaldamento ecologico e più verde ad abbellire il centro”.
Anche il lungolago cambierebbe. Non con una spiaggia come era stato detto in una provocazione di inizio anno. I tre ipotizzano la “realizzazione di una passerella galleggiante con pavimentazione in legno o in doghe a base di materiale composito, lolla di riso, che costeggi il lungolago, per dare più zone di accesso al Lago per turisti e popolazione. Le passerelle saranno dotate di servizi per la vendita di food & beverage con piccoli bar. Questo darà la possibilità per chi lavora in centro città di godersi, durante le pause e dopo lavoro, il lago e del tempo di qualità e di vita all’aria aperta”.
Anche la Rivetta Tell dovrà essere resa più facilmente accessibile. Ma la grande novità è un’isola galleggiante. “Insieme al Water front sarà il fiore all’occhiello di Lugano, l’isola galleggiante ed eco sostenibile, sarà raggiungibile con barche e servizi navetta, sarà un’attrazione di livello mondiale, creando al suo interno una zona balneabile, Bar, ristoranti, noleggio barche e pedalò elettrici”, è il progetto. “Ancorata sul fondo del lago e cavi di profondità ancorati al lungolago, creerebbe ulteriori spazi alla popolazione per l’acceso al lago. L’energia verrebbe ricavata con pannelli solari, eliche che sfruttano le correnti sottomarine del lago e con sonde che ricavano il calore dal fondo del lago anche una piccola arena all’aperto, troverebbe spazio, per piccoli concerti, spettacoli teatrali, show per grandi e piccoli. Si potrebbe riportare gli idrovolanti (a condizione che si modifichi la legge federale sulla navigazione aerea) creando attracchi dedicati ai collegamenti (turistici e business) con altre città lacuali come Como o in Svizzera, ad esempio, Zurigo, Ginevra, Lucerna, Costanza, Losanna e San Gallo”.
Insomma, un progetto innovativo e senza dubbio pensato in grande stile!
Ci sarebbe spazio, a Lugano, anche per un mercato. “Con un’eventuale riqualifica del Palazzo dei Congressi, si potrebbe creerà una zona in cui sarà possibile ottenere un mercato con una parte coperta e una aperta (piazza Castello). I prodotti che potrebbero essere presenti in questa attività, varieranno dai prodotti alimentari di qualsiasi genere come si usa in molte città europee del sud. Dalla carne al pesce di giornata. Inoltre ci saranno spazi per Bar e Ristoranti per animare interamente il complesso e la piazza”.
Una Lugano dunque con tante aree svago: anche lungo il fiume Cassarate ci sarebbero dei nuovi spazi, “comprendenti piccoli Bar, a gazebi/strutture, in stile Navigli di Milano e Tevere a Roma o come molte altre città Europee. Creando una lunga passeggiata con pista di jogging e bike da una parte e le tendine dall’altra, il tram correrà lungo l’attuale Via Ciani, come fatto dalla città di Riccione negl’ultimi anni”.
Inoltre, il LAC andrebbe sfruttato maggiormente, con un ristorante panoramico sul tetto, così come il polo sportivo degli sport acquatici. Se si rimprovera spesso che non c’è nulla per divertirsi, Galeazzi, Albertini e Bartolini vorrebbero Escape Room Laser Game, Go Kart elettrici, paintballs, e intrattenimenti in realtà virtuale, che “garantirebbero alla popolazione più giovane, famiglie e appassionati di restare a Lugano, portando nello tempo persone da fuori Lugano, questo creerebbe chiaramente indotto in vari settori”, magari in zona Stampa.
E non si dimentica la tecnologia. “Con il passare degl’anni la creazione di un Polo tecnologico, della robotica ed intelligenza artificiale di qualità, sarà necessario e offrirebbe molte opportunità alla Città di attirare giovani ed importanti società tecnologiche, il quale permetterebbe un ciclo di ricambio delle persone, di visibilità della città e del Ticino. Aree ideali potrebbero essere l’attuale Liceo 1 di Lugano e la vecchia casa al Parco Viarno di Pregassona. La chiusura del centro cittadino al traffico renderebbero inutile l’autosilo Balestra, che con una riqualifica potrebbe ospitare il nuovo complesso delle scuole medie Luganesi, risultando anche molto facile da raggiungere con il futuro piano dei trasporti pubblici”.
Una Lugano rivoltata come un calzino, trasformata in una città dove potersi divertire, per tutte le età e tutte le fasce di popolazione, a ogni ora. Per ora, certamente un sogno. Domani? Ci vorrebbe una nuova pellicola di “Ritorno al futuro” per saperlo… con la DeLorean di Emmet Brown che potrebbe inviare qualcuno di noi al 2040, per poter raccontare se la Lugano dei sogni dei tre sarà realtà o no.