Il vicesindaco di Locarno: “Dobbiamo renderci conto che siamo il centro di un agglomerato che vive soprattutto in estate anche grazie al turismo e agli eventi”
LOCARNO – Il deputato Alessandro Speziali ha lanciato il sasso: “A metà agosto, alle 23:35, in un locale pubblico ad Ascona bisogna chiudere finestre e porte perché c’è musica dal vivo – ha scritto nei giorni scorsi su Facebook -. A Locarno bisogna fare i silent party in Rotonda, e in Città Vecchia dava fastidio il Garden invidiato ovunque. E via dicendo... Dobbiamo decidere se essere un posto figo o una casa anziani diffusa”.
Le reazioni al post di Speziali, tra plausi e critiche, non sono ovviamente mancate. Abbiamo chiesto un’opinione sul tema al vicesindaco di Locarno, Paolo Caroni, che come Speziali è deputato in Gran Consiglio.
“Dobbiamo renderci conto – dice a liberatv - che siamo il centro di un agglomerato che vive soprattutto in estate anche grazie al turismo e agli eventi. Non si può quindi pretendere di vivere nel centro di una località turistica e di avere al tempo stesso la tranquillità e il silenzio durante le serate estive come se si vivesse in campagna o in un paesino di valle. Il Locarnese dipende in buona parte dal turismo ed il turista arriva, per dirla con Speziali, se il luogo è anche “figo”. Ma non solo i turisti: anche la popolazione chiede una città che offra animazione e divertimento”.
Per questo, prosegue Caroni, “a Locarno abbiamo proposto delle nuove regole pianificatore che permettano manifestazioni ed eventi nel centro cittadino affinché non si ripresentino situazioni come quella del ‘Garden’ in Città Vecchia, uno dei ritrovi più apprezzati durante il Festival del film, che ha dovuto chiudere. Abbiamo preso spunto da altre località svizzere per trovare quel giusto equilibrio tra chi vive e lavora in città (e quindi chiede anche di poter riposare) e chi chiede una città viva. Le modifiche al piano regolatore sono state approvate dal Consiglio Comunale di Locarno nel marzo del 2016. Però prima di entrare in vigore devono essere approvate dal Cantone. Stiamo ancora aspettando…”.