CRONACA
60 anni di Camillo Vismara SA. Autogru, ma non solo: "Un futuro tutto da scrivere con spirito imprenditoriale e lungimiranza"
Il direttore Paolo Vismara ripercorre il viaggio di papà Camillo: "Avviare un'attività come la nostra non era evidente"

CADRO – Si è tenuta venerdì mattina, nella sede della Camillo Vismara SA a Cadro, la conferenza stampa dedicata all’anniversario dei suoi primi 60 anni di attività.

Alla presenza del CdA, Paolo Vismara, titolare con i fratelli Roberto e Mauro e direttore esecutivo, ha raccontato il lungo “viaggio” che il loro papà Camillo ha iniziato con grande coraggio e lungimiranza nel lontano 1959.

Un’interessante riflessione sul percorso di una azienda che ha vissuto la propria crescita unitamente a quella del territorio che l’ha vista nascere, crescere, maturare. E uno sguardo verso il futuro con la certezza di continuare a raccogliere le sfide con gli stessi valori e principi che Camillo Vismara ha saputo trasmettere ai figli.

Di seguito una breve “chiacchierata” con Paolo Vismara per capire meglio l’azienda, il suo attaccamento al territorio, la sua forza e la capacità di sapersi rinnovare nel rispetto dei tempi, cogliendo le opportunità e sapendo modificare le sue scelte proprio comprendendo e a volte anticipando quanto il mercato richiede.

CAMILLO VISMARA SA: SESSANT'ANNI DI CRESCITA SUL TERRITORIO, PER IL TERRITORIO

Una storia costruita con lungimiranza, ingegno e grande visione su quanto il futuro avrebbe riservato al nostro paese. Una crescita sociale, economica e infrastrutturale che ha permesso di essere protagonista e punto di riferimento in un territorio in continua mutazione. Ne parliamo con Paolo Vismara, direttore e titolare, unitamente ai fratelli Roberto e Mauro.

Sessant’anni sono un traguardo da festeggiare con grande entusiasmo...

"Certamente perché sono il frutto di un’idea che nostro papà Camillo ha avuto, voluto e seguito con caparbietà e che noi figli abbiamo portato avanti nel rispetto di quelle visioni e di quei valori che hanno permesso (e che permettono tutt’oggi) ad una intuizione di prendere corpo e andare lontano".

Naturalmente gli inizi sono stati difficili, nonostante fossero già tempi caratterizzati dall’inizio della crescita economica del paese...

"Si, la guerra era alle spalle e certamente il paese stava già sognando il suo futuro e le opportunità non mancavano. Ciò nonostante per avviare un’attività come quella che poi ha portato alla Camillo Vismara SA non era così evidente, le disponibilità economiche non erano agli inizi tali da permettere di avviare un progetto complesso per la cui riuscita non bastava solo la forza dell’uomo ma era indispensabile avere a disposizione anche mezzi e macchinari".

Però Camillo non si è arreso alle prime difficoltà e ha avuto ragione. Come mai la sua scelta imprenditoriale è stata quella di operare in un mercato, quello dei sollevamenti, che allora non era certo radicato e conosciuto come lo è sicuramente oggi?

"Posso dire che quella dei Vismara è una famiglia di imprenditori, visionari e lungimiranti. Già nel lontano 1892 Antonio Vismara è attivo con la sua azienda a Molino Nuovo e suo figlio, mio nonno Umberto, segue le sue orme e porta in azienda una prima reale crescita. Ma è nostro padre Camillo, anche lui cresciuto nell’azienda paterna apprendendo l’arte di un mestiere ancora interamente artigianale, a creare un vero successo imprenditoriale in proprio"

Fondando la Camillo Vismara, la sua azienda in proprio?

"Si, siamo nel 1959 quando decide di lasciare l’azienda paterna e di fondare la sua attività grazie ad una sua idea davvero creativa e all’avanguardia e alla capacità di capire il rapido evolversi dei tempi. Aveva capito anzitempo come sarebbe cambiato il territorio e quali potevano essere le future esigenze della società, dell’industria e dell’economia".

Da subito ha iniziato con le autogru?

"All’epoca non esistevano in Ticino delle vere autogru, non come le conosciamo oggi. Nostro padre aveva una vera passione per la meccanica e per tutto quello che ruotava attorno ai sistemi e gli impianti di sollevamento. Questo gli ha permesso di comprenderne caratteristiche e funzionamento e, soprattutto, di capire come questo settore sarebbe presto diventato indispensabile alla crescita del paese. I primi mezzi, le gru e i macchinari di sollevamento, li scopre durante un viaggio in Italia osservando gli autocarri messi all’asta alla fine della guerra dagli alleati. Ne rimane affascinato".

E ne compra uno per portarlo in Ticino...

"Purtroppo no, non aveva all’epoca i mezzi finanziari per partecipare alle aste e quindi non può acquistare nemmeno il più piccolo e malridotto camion gru a disposizione; ma diligentemente e con la sua proverbiale curiosità, ne annota le caratteristiche, ne disegna i dettagli, comprende i principi di funzionamento. La sua intenzione, che poi metterà in pratica al rientro, è quella di costruire una gru per conto suo. Su un vecchio autocarro monterà infatti un braccio da lui stesso progettato e costruito: è nata una delle prime autogru del Cantone Ticino".

Una bella sfida e una grande soddisfazione...

"Una sfida raccolta con la convinzione che in futuro macchinari con quelle caratteristiche sarebbero stati decisivi in ogni operazione e… si! … una grande soddisfazione perché quella prima autogru rimase in attività per ben quindici anni prima di essere “pensionata” a favore delle moderne e più performanti autogru industriali".

Da quella prima esperienza, da quel primo mezzo inedito nel nostro Cantone, di anni ne sono passati e quale evoluzione si è vissuta in azienda?

"Verso la fine degli anni '50 il Cantone è in fermento e nuove importanti costruzioni, sia pubbliche che private, prendono forma con la costruzione di nuove vie di trasporto, l'implementazione della ferrovia, l'avvio dei lavori per i grandi trafori nelle montagne e con un'edilizia che trova in quegli anni nuova linfa per costruire il futuro del Ticino:in azienda si è vissuta la stessa aria di crescita, di rinnovamento, di capacità nella raccolta di sfide ogni giorno più complesse fatte di interventi diversi per tipologia e per contenuto".

La crescita di Camillo Vismara è quindi quanto mai legata alla mutazione del territorio e del suo sviluppo?

"Noi siamo un’azienda del territorio, fortemente legata al suo territorio e alla sua crescita, al suo sviluppo. La nostra attività è stata protagonista di tutti i grandi lavori che hanno mutato la fisionomia della nostra regione. I nostri interventi sono stati determinanti per la posa di passerelle, la costruzione di moderni stabili, lo sviluppo delle arterie di comunicazione e la realizzazione di complessi industriali, abitativi e istituzionali. Camillo Vismara ha sempre risposto immediatamente e con concretezza alle richieste della moderna architettura e ingegneria, permettendo, attraverso i suoi interventi, di risolvere problematiche logistiche o di lavoro in quota".

Per essere sempre in grado di rispondere con la dovuta capacità e responsabilità è necessario essere preparati ed essere a conoscenza di tutti gli strumenti a disposizione che, negli anni, immaginiamo siano radicalmente cambiati...

"Sessant’anni di esperienza sono quello che oggi definiamo in uno slogan significativo “Bagaglio inestimabile”. Un bagaglio che oggi è rappresentato dal suo team di professionisti altamente qualificati ed entusiasti, in grado di capire le necessità di ogni specifico intervento. Per questo motivo siamo stati in grado di posare ponti, pensiline, di affrontare la costruzione di edifici complessi come le piste del ghiaccio, il Centro di calcolo del Politecnico Federale e di molti edifici pubblici e privati".

Ma nella vostra attività, vi sono momenti curiosi o particolarmente affascinanti?

"Certamente. Il nostro specifico lavoro ci porta sovente ad occuparci di situazioni quanto meno inedite per non dire, a volte, avventurose. Ricordo alcuni interventi per la posa di monumenti e statue, oggetti molto delicati che trasmettono a tutti rispetto e la preoccupazione del loro autore, quasi sempre presente durante i lavori. Oppure la posa nel lago del batiscafo alla presenza del famoso oceanografo Jacques Piccard, o il nostro contributo per la realizzazione del film Golden Eye dove collaborammo per circa un mese con la produzione statunitense presso la diga della Verzasca. Non da ultimo poi lo spostamento di un FA/18, l’aereo da caccia delle nostre forze aeree che anni fa è stato prelevato dalla pista dell’aeroporto di Lugano e posato su una zattera per un’esposizione sulle acque del Ceresio".

È un lavoro comunque pericoloso, i vostri interventi presentano dei rischi?

"Come tutte le professioni svolte con coscienza e competenza i rischi vengono valutati e ridotti al minimo. Ogni nostro intervento è pianificato a tavolino molti giorni prima, per interventi complessi anche con un anno o più di anticipo. Abbiamo in dotazione strumenti di ultima generazione come computer e mezzi di rilevamento digitali, in grado di permettere una pianificazione attenta, per prevenire ogni movimento e stabilire il migliore intervento. Questo per la parte preliminare, mentre nella parte attiva, ovvero quando l’intervento entra nel vivo della sua praticità, operiamo nel rispetto delle più severe norme di sicurezza e protezione di tutto il nostro personale, di coloro che sono presenti nell’area di movimentazione e, naturalmente, dei mezzi e degli oggetti che vengono utilizzati o movimentati".

Camillo Vismara crede molto nei principi di un lavoro sicuro, ha anche dei corsi nel suo programma di formazione...

"Si. Siamo formatori ufficiali IPAF e i nostri corsi dedicati all’utilizzo di PLE (Piattaforme di Lavoro Elevabili, o più comunemente “navicelle”) permettono di formare il personale nel modo più preciso per una gestione dei mezzi funzionale e in assoluta sicurezza. Il nostro programma di formazione prevede anche altri corsi legati alla sicurezza e convegni con altre realtà formative sulla sicurezza nel lavoro in quota".

Il pubblico è abituato a vedere Camillo Vismara come l’azienda delle ... autogru ... ma non siete solo questo?

"L’autogru è il mezzo più iconico che abbiamo. Lo si nota per la sua maestosa forma e le sue generosissime dimensioni. Sono macchine complesse che giustamente attirano l’attenzione di grandi e piccini. Ma naturalmente rappresentano solo una piccola parte del nostro parco macchine e dei servizi che oggi siamo in grado di erogare con sempre maggior soddisfazione dei nostri clienti. Attualmente il nostro parco mezzi ne comprende oltre 200 tra piattaforme di lavoro elevabili per l’esecuzione di lavori in quota, camion dotati di gru, autotreni con semirimorchi per trasporti speciali, sollevatori e sollevatori telescopici nonché una gamma completa di attrezzature speciali per la movimentazione di macchinari pesanti. Presso i nostri depositi abbiamo poi a disposizione spazi dedicati allo stoccaggio di macchinari e merci per conto dei clienti. Diversi mezzi sono a disposizione nella pratica forma del noleggio “a freddo”, ovvero senza operatore, quindi utilizzabili direttamente dal cliente.

Quanto l’esperienza sul campo negli anni ha cambiato il parco macchine o il vostro ruolo?

"Nel corso degli anni è, come in altri settori, cambiato il modo di operare e le richieste da parte dei clienti. Le esigenze mutano con i nuovi progetti costruttivi, per scelte architettoniche o per nuovi impianti che presentano innovativi sistemi o nuove modalità di funzionamento. Per questo motivo si sono introdotti macchinari ausiliari al lavoro come le “cavallette” o i cuscini d’aria, elementi idraulici di ultima generazione in grado di sollevare oggetti con grande cura ed attenzione e risolvere problemi legati a spazi angusti o pavimenti particolarmente sensibili. Le nuove esigenze di sollevamento hanno portato anche alla costruzione di minigru, macchine agili e potenti, in grado di operare in spazi chiusi o in situazioni davvero particolari".

E il futuro? Vi saranno ancora novità nel vostro settore? Come cambierà?

"Il nostro futuro è ancora tutto da scrivere. Sono certo che il settore dei sollevamenti e dei trasporti speciali subirà altri cambiamenti. Sta nell’ordine delle cose. Le nuove tecnologie presentano nuove ed interessanti opportunità che solo aziende lungimiranti saranno in grado di cogliere a tutto vantaggio delle esigenze dei clienti. Ad esempio un’interessante novità sta nella realtà aumentata e nell’utilizzo di visori per una migliore efficienza nella sicurezza degli interventi. Ecco, credo proprio che la sicurezza sarà un tema che sarà in evidenza negli interventi del futuro. Aumenterà a tutto vantaggio degli operatori e di chi vi è coinvolto. Infine credo che la nuova digitalizzazione di parte dell’economia porterà anche nel nostro settore dei cambiamenti con nuove tipologie di intervento. Continuiamo ad avere visione ed essere lungimiranti, come nostro papà Camillo ci ha insegnato....".

E per questi sessant’anni, niente festa?

"Abbiamo organizzato per sabato 21 settembre una grande giornata di “porte aperte”, una giornata in cui incontrare tutti i nostri amici, i nostri clienti e le persone che in questi anni sono state protagoniste della nostra crescita. Per tutta la giornata si potrà visitare la nostra azienda, intrattenersi con il personale che mostrerà i nostri spettacolari mezzi in movimento e gustare la grande grigliata che a mezzogiorno sarà in funzione per la gioia dei golosi. E concluderemo la nostra festa con un grande evento a sorpresa e su invito. Insomma segneremo questo anniversario in modo conviviale e con grande entusiasmo, come sempre".

Lo Storytelling

"In occasione di questo importante anniversario la direzione di Camillo Vismara SA ha deliberato la realizzazione di un video clip in grado di raccontare attraverso uno storytelling veloce, rapido, incisivo, la storia di questi primi sessant’anni. Il video, già di grande successo sui canali social, presenta in modo molto empatico una storia di ampio respiro. Attraverso la curiosità di un ragazzo si scopre il mondo di Camillo Vismara, la sua crescita che coincide con lo sviluppo del nostro territorio. Una narrazione molto semplice ma piena di intensità e di emozione. Una storia che ha permesso di creare un “bagaglio inestimabile".

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