Un contenzioso tra l'Helsana e la Clinica di Locarno alla base della vicenda che riguarda un 71enne di Intragna. La direzione: "Presto un comunicato"
LOCARNO – "Cosa capita alla Clinica Santa Chiara di Locarno?". È il titolo di un post di B.A, un 71enne di Intragna che in un lungo post su Facebook spiega la sua assurda vicenda per un'operazione della cataratta a tutti e due gli occhi.
"Premetto – scrive – che gli atti medici si sono svolti correttamente, ma ciò che mi fa scrivere queste righe è quanto accaduto con l’amministrazione della clinica.Il primo intervento (occhio destro) è stato eseguito il 9 ottobre e tutto si è svolto normalmente; mi sono presentato all'accettazione, ho fornito la tessera della mia Cassa Malattia (Helsana), mi sono recato in sala d’aspetto, hanno eseguito l'intervento e sono rientrato al mio domicilio, tutto OK!".
È al secondo intervento, all'occhio sinistro, previsto il 23 ottobre che iniziano i primi problemi. "La mattina del giorno prima (22 ottobre) ricevo la telefonata dalla Clinica Santa Chiara che pretende il pagamento anticipato dell’intervento. Le parole usate sembravano una forma di ricatto: "Se lei domani vuol essere operato ci deve anticipare fr. 1'800. -- per il costo dell'intervento". Io, già agitato perché devo sottopormi ad una operazione, resto basito e chiedo delucidazioni. La spiegazione che ricevo è alquanto sconcertante: dicono che hanno problemi con la cassa malati Helsana e che non ricevono i pagamenti degli interventi da molto tempo".
"Immediatamente chiamo l’Helsana per chiedere delucidazioni e si la cassa malati ha effettivamente un contenzioso aperto con la Clinica, in quanto le operazioni di cataratta sono più care che nel resto del Ticino e l’Helsana vuole sapere il perché prima di pagare! Ma questo non dovrebbe in alcun modo riguardare i pazienti. L’Helsana mi invia una lettera confermandomi che la Clinica Santa Chiara SA non ha nessun diritto di richiedere un acconto. Sono un pensionato (vivo con l’AVS) e non posso disporre da oggi a domani di cifre così importanti, ma per la salute e per evitare storie mi sono fatto prestare i 1'800. — fr..".
Tutto finito? Macché. "Il giorno seguente, giorno dell’operazione mi presento in Clinica con i soldi in contanti, pago e riferisco quanto mi ha scritto la cassa malati; ma non curanti di ciò mi rispondono sempre in tono intimidatorio che: "La sua cassa malattia può scrivere quello che vuole, noi facciamo quello che vogliamo. Vabbè tutto finito, ora penso all’operazione e mi dirigo in sala d’aspetto … ed invece ecco che un attimo prima di entrare in sala operatoria un dipendente dell’amministrazione della clinica si avvicina mi chiede di uscire in corridoio e udite udite mi chiede se non ho con me la carta di credito per una strisciata".
"Una strisciata?? Beh si - mi dice il dipendente- ci siamo accorti dell’errore, abbiamo dimenticato di chiederle l’acconto di 1'800.—fr. della prima operazione, quella del 9 ottobre, ma possiamo rimediare se ci dà la sua carta di credito. Naturalmente dico di no ma non contento mi porge una cedola di versamento e mi chiede di provvedere al pagamento nei prossimi giorni. E qui non ho più parole".
Interpellata da Tio/20 Minuti, la direzione della Clinica Santa Chiara di Locarno ha spiegato che sarà inviato un comunicato alla stampa per fare luce sulla vicenda.