Il gruppo petrolifero compra una pagina del Corriere del Ticino, attacca il comune per il nuovo piano regolatore e avverte: "Causa multimilionaria...."
BALERNA - “Con il nuovo piano regolatore di Balerna almeno 100 dei 280 posti di lavoro di ECSA sono a rischio”. Il gruppo petrolifero non usa giri di parole nell’esprimere il proprio dissenso verso il Municipio del comune del Mendrisiotto. E lo fa acquistando un’intera pagina pubblicitaria del Corriere del Ticino.
L’annuncio a pagamento, firmato dal CEO Matteo Centonze e dal Chairman Carlo Centonze, è apparso stamane sul quotidiano. È la cronaca di una lunga vertenza, raccontata dal punto di vista dell’azienda, che comincia nel 2002.
“ECSA, a distanza di 17 anni - si legge nel testo - deve di nuovo combattere per garantire i posti di lavoro a Balerna (100 dei 280) e la destinazione della zona artigianale/industriale, dove si vuole ora proporre una zona mista residenziale/artigianale di 50'000 m2: inaccettabile per le attività del Gruppo, nell’ottica della preservazione della sicurezza e dell’operatività. Una tale scelta limiterebbe drasticamente lo sfruttamento consentito dell’area in base al piano vigente e sarebbe equiparata ad un esproprio materiale. Inoltre, l’aumento dei residenti farebbe lievitare l’entità degli scenari di pericolo e metterebbe a rischio la “Planungssicherheit” degli investimenti ricorrenti”.
“Questa decisione del Municipio - scrivono ancora i responsabili di ECSA - rappresenta un colpo mortale ed è stata presa senza concedere un solo incontro preliminare, nonostante vi sia l’obbligo di coordinamento in fase di pianificazione tra Cantone, Comune e le Aziende che sottostanno all’OPIR (Ordinanza sulla protezione contro gli incidenti rilevanti). Il procedimento adottato è inaccettabile e illegale vista l’importanza della società per il tessuto economico cantonale e l’obbligo di coordinamento vigente. Per contro il Municipio ed il pianificatore hanno incontrato i promotori della zona mista, che hanno potuto sottoporre una proposta di pianificazione di quartiere”.
Insomma, stando ad ECSA, il nuovo piano regolatore ricalca in buona sostanza quello del 2002, che furono bocciate dal Cantone e dal Consiglio Comunale. Inoltre, secondo l’azienda, a Balerna non vi è alcuna necessità di costruire nel comparto residenziale.
Ciò detto il gruppo petrolifero manda anche un chiaro avvertimento al comune: “Siamo fiduciosi che il Municipio di Balerna non voglia impegnarsi in una causa multimilionaria. Per spostare ECSA da Balerna bisognerebbe mettere mano a più di 50 MIO CHF, senza considerare il raccordo ferroviario e senza tenere conto dello smantellamento dei vecchi impianti e del risanamento del sito. Non crediamo che gli speculatori immobiliari dietro questa iniziava vorranno assumersi questo onere, così come non vorranno assumersi nemmeno l’impegno di rispettare gli inevitabili vincoli edilizi dettati dalla vicinanza di tre soggetti sottostanti all’OPIR: ECSA, ATR Chemicals e la FFS”.
“È inammissibile - termina l’annuncio a pagamento - che si stimoli un’impresa ad investire a tutela di ambiente e sicurezza per poi espropriarla azzerandone il valore con una misura pianificatoria. Ci si chiede: come è messa in Ticino la tutela della proprietà privata? La “Recht-Sicherheit” è ancora data? Quello che succede è un tentavo di relativizzarla, mettendo a rischio l’attrattività imprenditoriale del nostro Cantone!”.