La Corte ha accolto quasi totalmente le richieste di pena dell'accusa. Il giudice Pagnamenta: "Quelli non sono stati genitori"
LUGANO – Alla fine sono state pronunciate pene severe, come chiedeva l’accusa. Il padre sconterà 15 anni di carcere, la madre 13.
I due coniugi per almeno un decennio hanno commesso atti orribili sui due figli, in particolare la ragazza, che ora vive in un foyer, ha scritto una toccante lettera e sta vivendo le cicatrici di quanto accaduto, sarebbe stata violentata a più riprese dal padre. Un incubo durato fino a quando ha avuto il coraggio di denunciare.
La corte presieduta dal giudice Amos Pagnamenta ha creduto in pieno alla versione della giovane, che era contestata dal padre. “Quelli commessi dalla coppia sono fatti di una gravità mostruosa, anche considerando che le vittime erano i loro figli: hanno trasformato dei bambini in oggetti sessuali”, ha detto il giudice, spiegando che “quelli non sono stati genitori”.
I fatti che succedevano fra le mura domestiche non sarebbero stati riferiti, e i due lo sapevano, perché i figli sarebbero arrivati a considerali quasi la normalità. Ora lasciano due giovani che dovranno fare i conti con quanto accaduto, e probabilmente non basteranno a lenire il loro dolore le scuse pronunciate in aula soprattutto dalla madre ed anche, seppur in modo più timido, dal padre. A cui ora comunque toccherà una lunga detenzione.