Dura nota del Consiglio del pubblico che chiede spiegazioni all'azienda
COMANO - La polemica era viva sui social già da domenica. Ora a incanalarla sui canali ufficiali, è il Consiglio del pubblico della CORSI. La domanda è quella che molti si sono fatti: perché la RSI non ha seguito con una diretta televisiva l’esito del ballottaggio per il Consiglio degli Stati?
Per diversi utenti e rappresentanti politici si è trattato di un grosso “buco” a livello giornalistico, per dirla in gergo tecnico, anche perché la concorrenza, TeleTicino, ha seguito l’evento con una maratona dalle 12.30 alle 16.00, totalizzando ascolti record (leggi articolo correlato).
“Domenica in Ticino e in altri Cantoni - si legge nel comunicato del Consiglio del pubblico - si votava per il secondo turno delle elezioni per il Consiglio degli Stati. Inspiegabilmente assente la copertura televisiva RSI, che nel corso del pomeriggio si è limitata a poche brevi parentesi, quando invece il pubblico avrebbe avuto diritto a notizie tempestive, approfondimenti, analisi e reazioni. Il palinsesto televisivo serale e l’offerta radiofonica e online durante la giornata non possono compensare questa mancanza”.
“Data l’importanza dell’appuntamento elettorale, disponendo la RSI di due canali televisivi e trattandosi di una scadenza nota da tempo - scrive la CORSI - il Consiglio del pubblico fatica a comprendere la scelta operata dalla RSI e ha chiesto all’Azienda di spiegarne le ragioni. Il servizio pubblico deve saper raccontare in tempo reale e con qualità ciò che di significativo per la vita delle cittadine, dei cittadini e del Paese avviene sul territorio, investendo le necessarie risorse umane, tecniche, organizzative e attuando le debite scelte editoriali e di programmazione”.