Il presidente del PPD ironizza: “Mi scuso per la mia profonda ingratitudine, per non saper apprezzare tutta questa immensità vitale”.
BELLINZONA – Per la centocinquantesima volta, Fiorenzo Dadò getta via una lettera anonima. La maleducazione, insomma, impera e non smette di prendere di mira i politici.
Ormai, il presidente del PPD ci ha fatto l’abitudine. “La piccola storia triste della 150esima lettera anonima: oggi le mie segretarie mi consegnano la centocinquantesima lettera anonima da quando faccio politica. Una consuetudine. Che mi accompagna da tempo”, posta.
“In questo spazio così corto che è la nostra vita, quanto angoscioso ossessivo pensiero dedicato a me, e quanto prezioso respiro, quanto irripetibile tempo oramai andato per il proprietario del mental disorder”, ironizza. “Mi scuso per la mia profonda ingratitudine, per non saper apprezzare tutta questa immensità vitale”.
“Mi cospargo il capo di cenere per tanta generosità e gioiosa attenzione finita con sistematica costanza ( naturalmente chiusa) direttamente nel piccolo e umile cestino. Perdonatemi”, conclude.
Possiamo sperare che prima o poi l’educazione e il coraggio di metterci la faccia prevalgano? Probabilmente no.