L’Espocentro andrà avanti, per buona pace di tutti, ma chi pagherà i fornitori, i creditori a vario titolo, e i debiti con Città, Cantone e Confederazione?
BELLINZONA – Dall’11 al 15 marzo a Bellinzona torna Espo Ticino. Lo ha comunicato in questi giorni la Promax Communication, che a settembre ha rilevato l'organizzazione della fiera e, si legge in una newsletter, “si sta impegnando per realizzare un evento che coniughi tradizione ed innovazione e che mantenga le proprie radici nel cuore del Ticino”.
La newsletter riporta anche un “saluto” del sindaco, Mario Branda. "Professionalità e qualità, coniugati a tradizione e innovazione sono anche i valori che da 42 anni ritroviamo a Espo Ticino, vera e propria vetrina dell’economia dell’Alto Ticino e che, con il suo ruolo di luogo di scambio e conoscenza, è anche un po’ simbolo di quanto la nostra Città è stata e rimane nel tempo: ancorati alla tradizione, ma fortemente aperti all’innovazione”, scrive Branda.
Intanto, sul Registro di commercio si segnala una novità di non poco rilievo: la società Espo Ticino è “confluita” nella società Even-Ti SA. E in quest’ultima sono “confluiti” anche tutti i suoi debiti.
Titolare di entrambe le società è Srecko “Mike” Radosavljevic, direttore dell’Espocentro di Bellinzona. L’operazione è stata effettuata verso metà gennaio, poco prima che lo stesso Radosavljevic replicasse all’articolo di liberatv dal titolo “Allarme rosso all’Espocetro”. Articolo che dava conto della critica situazione finanziaria in cui si trovavano le società Espo ed Espo Ticino.
Scriveva il direttore dell’Espocentro: “Vorrei chiarire che entrambe le società non sono soggette a queste “valanghe di debiti”, così come erroneamente riportato dagli organi di stampa. Da quando è stato rilevato il padiglione, e quindi anche la società, abbiamo sempre cercato di migliorare il nostro lavoro e soprattutto ho voluto risanare i debiti che la vecchia gestione ha lasciato.
Con grande soddisfazione posso confermare che ciò è stato possibile, grazie sia a tutti gli investimenti fatti all’interno dell’Espocentro e all'organizzazione di nuovi eventi, che anno dopo anno si sono svolti presso il nostro padiglione”.
Il problema è che questa operazione i debiti non si cancellano con un “abracadabra”, e nemmeno cambiando ragioni sociali. Ecco che la Even-Ti si ritrova gravata di una ventina di attestati di carenza beni, di domande di esecuzione, precetti e quant’altro per un totale di circa 200'000 franchi. L’Espocentro andrà avanti, per buona pace di tutti, ma chi pagherà i fornitori, i creditori a vario titolo, e i debiti con Città, Cantone e Confederazione?