Il parrocco fu protagonisti di un'accesa discussione che coinvolse tutto il paese. Sui social i ricordi: "Bisogna conoscere bene le persone per parlare. Lasciamo pulito il suo ricordo".
TORRICELLA-TAVERNE – Don Giuseppe Bentivoglio è morto poco prima delle festività pasquali. Il parroco, protagonista suo malgrado di un'accesa discussione che coinvolse tutto il paese di Torricella-Taverne, si è spento all'età di 76 anni dopo una malattia.
La polemica nacque qualche mese fa e a scatenarla fu Roberta Passardi (vedi articoli suggeriti), che raccontò di essere stata presa a male parole mentre vegliava il feretro della madre. “Ale 22:00 di questa sera, ero ancora nel famedio, salutando mamma, con me c’era una persona che mi stava tenendo compagnia per non lasciarmi sola. Si spalanca la porta, entra il prete di Torricella-Taverne, né un saluto, né un scusate, né un bel niente ma con toni minacciosi e urlando dice alla persona che era con me se l’auto parcheggiata davanti al garage del cimitero è la sua”, scrisse, aggiungendo che “quando gli ho chiesto di rispettare almeno mia madre e che come prete dove era la carità cristiana, in tutta risposta, e riassumo, sono un prete e perciò faccio ciò che voglio...”.
E si aprì una sorta di vaso di Pandora, con diverse accuse a Don Giuseppe. Da quanto si lesse sui social, pareva che danni la comunità chiedeva il suo spostamento ma che nessuno lo desiderava come prete. Si susseguirono episodi, da scritte dedicate ai neocresimandi sul bollettino parrocchiale a un rosario celebrato in pantofole, da insulti a un bambino cacciato dal suo stesso battesimo.
Il prete si scusò “per la reazione avuta, assolutamente sproporzionata ed esagerata nei modi, tenuto conto della dolorosa circostanza dovuta alla scomparsa della Signora Olga", la Curia rivolse anche le sue alla rappresentante liberale e incontrò il parroco per le dovute misure, che non si seppe mai quali furono.
Oggi l’addio a Don Giuseppe. E su Facebook sbucano ricordi positivi, perché, come scrive qualcuno, “ognuno è fatto a modo proprio nessuno è perfetto” e addirittura “tutto l'accanimento mediatico non gli ha giovato”.
“Grazie a lui ho incontrato gli Amici che ancora oggi sono tra i più cari e veri che ho... quindi grazie! Riposa in pace!”, si legge. “Ha messo un seme nella terra del mio giardino grazie a lui ho trascorso la mia adolescenza imparando il valore vero dell'amicizia. Amici che restano per sempre. Bisogna conoscerle bene le persone per poter parlare. Lasciamo almeno pulito il suo ricordo per rispetto di chi gli ha voluto bene”.