L'uomo è stato trovato morto in Val Calanca, la Procura archivia l'inchiesta sui decessi di 17 pazienti, anche se potrebbe essere la famiglia di lui a volere chiarezza
BALERNA – La Procura archivia l’inchiesta sulla morte dei 17 pazienti all’OBV: l’accusato principale è a sua volta deceduto, verrà presa in considerazione solo la posizione di una collega per reati minori. Nessuno lo dice ufficialmente, ma l’uomo si è tolto la vita e non era il primo tentativo.
Secondo Il Caffè, già mentre era in carcere, ingerì una sostanza per la pulizia dei bagni. Poi, una volta uscito di prigione, con le gravissime accuse che pendevano su di lui, ha vissuto con la mamma a Balerna. A fine febbraio ha assunto dei farmaci ed è stato salvato in extremis, ricoverato al Civico e poi per tre settimane all’OSC di Mendrisio. Da qui ha scritto uno sfogo al Caffè, ribadendo di essere innocente e spiegando che, in attesa del processo e leggendo quel che i media dicevano di lui “uno con una psiche debole, poi arriva sull’orlo del suicidio”.
La sua era, almeno così la definiva, una psiche debole. Un’altra volta si era allontanato in auto, deciso a farla finita, però prima di compiere il gesto aveva chiamato qualcuno, chiedendo aiuto. Si è riusciti a farlo desistere. Sino all’altro giorno, il 30 maggio, quando ha preso di nuovo la sua vettura e si è recato in Val Calanca. Lì per lui non c’è stato più nulla da fare.
L’inchiesta è dunque archiviata ma non è detto che ora non sia la famiglia dell’uomo a chiedere chiarezza su quanto accaduto. Il 45enne ha sempre detto di non aver commesso i reati, di aver invece cercato di lenire il dolore dei pazienti, di non aver mai voluto ucciderli.