La disparità salariale fa sì che dalle 15.24 le donne lavorino gratuitamente. Inoltre si è ricordato il loro ruolo, silenzioso, durante il Coronavirus, per esempio in ospedale e nei grandi magazzini
BELLINZONA - Piazza del Sole, Bellinzona: donne, associazioni, collettivi, movimenti e sindacati di nuovo ad occupare lo spazio pubblico insieme a molti uomini solidali. Tutt* insieme per chiedere di mettere fine alle disuguaglianze e alle discriminazioni. E per denunciare ogni forma di razzismo. Perché, come dice Angela Davis “Non è possibile separare la questione razziale da quelle di classe e di genere”.
Questo uno dei tanti messaggi che sventola sugli Alberi femministi, spuntati qualche giorno prima a Locarno, Bellinzona, Lugano e Mendrisio.
Domenica 14 giugno dalle ore 10 alle ore 11.30 in Piazza del Sole a Bellinzona le donne hanno chiesto a gran voce “Rispetto!”. Voci e volti di donne, tessere di un mosaico collettivo svelato al ritmo di 49 rivendicazioni, tante le tessere del mosaico gigante “Respect”. Messaggio ispirato alla celebre canzone di Aretha Franklin. Un messaggio carico di significato e sempre attuale.
Basti pensare che negli Stati Uniti, nel 1967 i movimenti femministi e per l'abolizione delle forme di apartheid contro la minoranza afroamericana erano in piena affermazione; la canzone di Aretha Franklin era diventata un inno di questi movimenti, la richiesta di "rispetto" contenuta nella canzone si era allargata all'intera società statunitense. E tuttora le donne e tutte le persone i cui diritti vengono calpestati, chiedono “Respect”!.
E al termine della rivelazione del mosaico, i/le presenti si sono inginocchiati/e per denunciare ogni forma di razzismo nel segno del movimento internazionale BlackLivesMatter, nato dopo l’uccisione di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis.
La piazza ha detto anche grazie alle donne. A tutte le donne che durante l’emergenza Covid-19 si sono sobbarcate l’onere del lavoro di cura, del lavoro remunerato e non remunerato. Le donne hanno dimostrato che le mani della cura sono più forti della paura. Nelle corsie degli ospedali o tra gli scaffali dei grandi magazzini, le donne non hanno mai smesso di prendersi cura dei nostri bisogni. Le voci delle donne non sono rimaste mute: si sono alzate nelle Piazze e sono riecheggiate sulle onde di alcune radio web - da Radio Gwen a Radio Carona - che condividono gli ideali di un mondo più giusto e migliore.
In Piazza del Sole le donne hanno rivendicato salari migliori, condizioni di lavoro migliori, più tempo, più equità, più libertà, più spazi. Hanno denunciato violenze, ostilità, prevaricazioni, sessismo, reiterazione sistematica di stereotipi. Mentre alle 15.24, quando cioè le donne cominciano a lavorare gratuitamente, hanno fermato l’orologio: ma per ricordare la disparità salariale, una vergogna persistente.
Riepilogo azioni
Azione Alberi Femministi
Dal 12 al 14 giugno in diverse località del Cantone – come a Bellinzona, Locarno, Lugano, Mendrisio - sono spuntati degli alberi femministi con messaggi contro le discriminazioni e a favore della parità. Come linfa anche i volti delle pioniere svizzere del diritto di voto.
Azione-Flashmob Respects
Il 14 giugno dalle 10 alle 12 in Piazza del Sole a Bellinzona, si è tenuta un’azione collettiva: donne come tante tessere di un mosaico vivo e plurale che sveleranno un messaggio forte e universale: RESPECT! Azione seguita da un omaggio al movimento BlackLivesMatter per denunciare l’uccisione di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis.
Azione 15.24
14 giugno, ore 15.24: il tempo si ferma per denunciare la disparità salariale. Sulle radio Gwen e radio Carona passerà il documentario sonoro a cura di nateil14giugno con le voci delle
rivendicazioni e le storie delle donne dal COVID, quelle donne invisibili pilastri dell’emergenza. (in podcast sul sito radio Gwen e il sito www.nateil14giugno.ch)
Azione Dialogos
L’Associazione Dialogos ha aderito con forte convinzione alla giornata di azione femminista del 14 giugno 2020. Come Associazione che si occupa di abusi sessuali e progetti di arte per il sociale, ha realizzato dei cartelloni con dei dati importanti sulle molestie e le violenze sessuali in Svizzera. Inoltre ha chiesto alle donne di essere presenti a Bellinzona di realizzare una piccola intervista sulla domanda “Cosa vuol dire per te essere una donna in questo momento”. Chi non può o non se la sente di esserci fisicamente, potrà mandare video, foto, testi, disegni o altro. Tutto il materiale sarà pubblicato sulla pagina facebook dell’Associazione.
Azione l’invisibile è visibile
La pandemia da Coronavirus ha reso invisibile il lavoro svolto dalle donne in vari settori fondamentali per il sostentamento del Ticino e, al contempo, ha bloccato ogni qualsivoglia tipo di manifestazione pubblica. Durante l’arco della giornata verranno quindi organizzate delle azioni dislocate su tutto il territorio al fine di riappropriarsi della Città e apportare in vari luoghi simbolici delle rivendicazioni puntuali a proposito di diverse problematiche che ben evidenziano le discriminazioni che oggigiorno le donne sono ancora costrette a subire. Innanzitutto, si recheranno in quei luoghi di lavoro che sono stati fondamentali per affrontare la pandemia da Coronavirus e che nella maggior parte dei casi vedono impieghiate donne.
Chi sono
Rete nateil14 giugno
Fanno parte della rete: UNIA, SEV, Syndicom, VPOD, SSM, OCST Donna-Lavoro, Coordinamento donne della sinistra, SISA, Forum Alternativo, POP, GISO, SOS Ticino, AvaEva, Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino, Associazione Donne PPD, Le Giovani Verdi, Associazione Dialogos, Casa Armonia. http://nateil14giugno.ch/la-nostra-rete/