Il sindaco di Lugano si rivolge alla popolazione: "Spero che lo spazio pubblico tornerà a fare da palcoscenico alla nostra vita insieme, creando ricordi ed identità"
LUGANO – La Città di Lugano, vista l'impossibilità di organizzare la tradizionale cerimonia di Capodanno al Palazzo dei Congressi a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, ha comunque deciso di accogliere il nuovo anno con un momento di condivisione online. Alle 11.30 sul sito della Città lugano.ch e su YouTube è stato diffuso un video nel quale il Sindaco Marco Borradori si indirizza alla popolazione. Il video è accompagnato da un momento musicale curato dall’Orchestra giovanile della Svizzera Italiana, con la partecipazione del Corpo Volontari Luganesi.
Di seguito il discorso rivolto alla popolazione dal sindaco Marco Borradori:
Care Luganesi, Cari Luganesi, ogni primo di gennaio la forza dell’immaginazione e la rinascita della speranza ci permettono di dipingere l’anno che verrà con le forme e i colori che più ci appagano e ci rendono felici. Un po’ come un pittore che sta davanti alla sua tela bianca o a una grande parete da affrescare. Ed è pensando a questo che in un primo giorno dell’anno particolare, nel quale purtroppo non possiamo stare insieme come vuole la tradizione, ho deciso di rivolgermi a voi da qui. Ci troviamo nella sala dei matrimoni di Palazzo Civico.
Un luogo dalla forte valenza simbolica perché è un spazio dedicato agli incontri istituzionali. Qui, oltre ad accogliere molti luganesi che, emozionati, attorno a questo tavolo, decidono di unirsi in matrimonio, abitualmente riceviamo Ambasciatori, Consoli e diplomatici. Mi piace molto l’idea che i primi a entrare da questa porta, almeno virtualmente, nel 2021, siate tutti voi cittadini. Questa sala è stata realizzata nel 1943 da Rosetta Leins. Una donna. Una delle prime artiste svizzere a cui è stata commissionata un’opera murale così grande, aggiudicata tramite concorso nel 1941, quando aveva 36 anni.
Nell’anno appena trascorso, sotto molti aspetti, proprio le donne sono state messe a dura prova dalla crisi pandemica. Sono infatti le lavoratrici a essere state le più toccate dalla riduzione dei posti di lavoro. Eppure le donne sono state e sono fondamentali per la gestione dell’emergenza; in moltissimi settori, non soltanto in quello sanitario. Credo dunque che, agli inizi di un nuovo anno ancora carico di incertezze, seppur con una schiarita all’orizzonte grazie al vaccino, sia importante ricordare la centralità del ruolo della donna nella nostra società. Non come omaggio passeggero ma come impegno reale per far evolvere una società ancora carica di disparità, più o meno evidenti, purtroppo radicate nel mondo del lavoro; istituzioni comprese. È un impegno che io mi sono preso. Rosetta Leins ha dedicato una parete del suo affresco proprio al tema del lavoro. Ha dipinto scene di raccolto, vendemmia e pesca. Le attività che per secoli hanno dato da mangiare ai nostri avi. Altri tempi.
Oggi l’economia della nostra città è strutturata attorno a settori ben diversi. Alcuni dei quali stanno vivendo una situazione drammatica a causa di questa pandemia. Penso, in particolar modo, ai commerci, alla ristorazione, a tutto quanto ruota attorno al turismo... Durante il 2020 la Città ha fatto del suo meglio per accompagnare queste attività – e altre in difficoltà – con misure di sostegno, ma sappiamo che hanno sofferto e continuano a soffrire. Sono però convinto che un’importante differenza possiamo farla sul medio e lungo periodo, tutti insieme. Ed è per questo che oggi, a nome di tutto il Municipio, vi invito a sostenere con le vostre abitudini di consumo le piccole attività locali e i commerci di prossimità dei vostri quartieri: la nostra economia reale. La parte centrale dell’affresco di questa sala è dedicata al tema della famiglia. La vedete rappresentata con alcune scene di vita domestica.
E come dicevo proprio qui, ogni anno, decine di coppie si impegnano in un progetto di vita familiare unendosi in matrimonio. Se la osserviamo bene, la pittura di Rosetta Leins illustra la famiglia anche in senso più ampio. La scena della scuola all’aperto - che potete scorgere in quell’angolo - allarga il significato di famiglia a quello di comunità. Guardandola penso alle difficili decisioni che in alcuni momenti del 2020 abbiamo dovuto prendere, anche come Città, per salvaguardare la salute di tutti. Penso a quanto le mancate occasioni di socializzazione abbiano segnato l’anno appena concluso di molti bambini, giovani, ma anche di adulti e soprattutto di anziani. Penso alle tracce invisibili che spero il tempo potrà curare. Tuttavia, ho visto anche cose belle: limitati nella nostra possibilità di stare insieme fisicamente abbiamo trovato modi diversi per trasmettere affetto e amore. Le innumerevoli azioni di generosità e di mutuo aiuto che ho potuto vedere nei mesi più difficili del 2020 in tutti i quartieri, la solidarietà tra vicini di casa, tra generazioni, tra cittadini di diversa estrazione sociale, mi hanno reso orgoglioso, come non mai, di rappresentare, da Sindaco, questa comunità.
Ma penso anche all’abnegazione di chi lavora in settori sensibili come quello sanitario e in tutti i servizi indispensabili alla nostra comunità. Mi auguro di cuore che questi valori di fratellanza e solidarietà, emersi con forza nell’anno appena concluso, continueranno a caratterizzare il nostro vivere insieme anche nel 2021; anche quando torneremo finalmente alla normalità. È proprio pensando al vivere insieme e all’importanza dei luogi nei quali incontrarsi, che mi piace immaginare il 2021 come a un anno nel quale riusciremo presto a tornare a riempire tutti insieme le strade, le piazze, i teatri, i cinema. Come a un anno nel quale lo spazio pubblico tornerà a fare da palcoscenico alla nostra vita insieme, creando ricordi e identità. Negli ultimi tempi alcuni spazi della città hanno iniziato a trasformarsi e nei prossimo futuro altri importanti progetti prenderanno vita ridisegnando luoghi pregiati della nostra Lugano: dal Polo sportivo e degli eventi nel nuovo quartiere di Cornaredo alla riqualifica dell’ex-macello, dal polo congressuale a un nuovo lungolago.
Tutti progetti che creeranno nella nostra città nuovi importanti spazi per condividere la nostra vita insieme, in luoghi di grande bellezza. E a proposito di bellezza, l’ultima parete dell’affresco di Rosetta Leins è dedicata proprio a una delle sue massime espressioni: la cultura e la sua importanza per le nostre vite. Purtroppo la cultura è fra i settori colpiti al cuore dalla pandemia. Io sono profondamente convinto che gli sforzi per salvaguardare e sviluppare il capitale economico di Lugano debbano andare a braccetto con la cura del nostro capitale culturale. Un capitale che stiamo facendo fruttare con successo.
Mi auguro che il 2021 possa essere ricco anche di tanta pittura, scultura, teatro, poesia, danza, letteratura e musica. Il mio auspicio è che l’anno che abbiamo iniziato a disegnare possa essere ricco di tanta bellezza nelle grandi e nelle piccole cose; anche nei mille angoli della nostra città. E allora, anche se questa mattina non possiamo sfilare insieme sul lungolago come siamo abituati a fare, lasciamo che a sfilare sia per noi un meraviglioso corteo di note, che - mi auguro - dal lungolago arriverà in tutti i 21 quartieri di Lugano, in tutte le vostre case. Buon anno Lugano. Buon anno a tutti voi.