CORONAVIRUS
Coronavirus in Ticino: nell'area della Resega di Lugano creato uno spazio per accogliere i defunti
La commozione del Marco Borradori : "Quando abbiamo deciso con lo Stato Maggiore, mi è venuto il magone"

LUGANO - Questo virus obbliga chi è al fronte a gestire la vita e a la morte. Da cinque settimane moltissime persone lavorano incessantemente, per organizzare spazi per fronteggiare l’emergenza.

Spazi dove creare letti ospedalieri e di cure intense, per curare i pazienti più gravi. Spazi sanitari dove accogliere malati senza speranze di guarigione, che vanno accompagni alla fine della loro esistenza.

Purtroppo tra i compiti più dolorosi che il Covid19 ha imposto alle autorità, vi è anche quello di organizzare un luogo adeguato per i defunti, qualora le camere mortuarie non fossero più in grado di sostenerne il numero.

Quel giorno non è ancora arrivato, e ci auguriamo non arriverà, ma questo spazio è pronto. È stato ricavato nell’area della Resega, a Lugano. Qualcuno pensava di allestirlo al Padiglione Conza, ma è sembrato più discreto e dignitoso allestirlo lì.

Mette comunque i brividi il fatto che un’area abitualmente associata allo sport, al divertimento e alla vita, sia stata trasformato temporaneamente da questo virus in uno spazio di morte. Deve farci riflettere profondamente e renderci ancora più scrupolosi e determinati nell’osservare le misure restrittive decise dall’autorità cantonale. Purtroppo non è un film.

Come è avvenuto in Italia, anche nel mondo delle onoranze funebri ticinesi si comincia ad avvertire una legittima preoccupazione nel dover gestire i morti da Covid19. Anche i funerali non sono normali: può parteciparvi solo la stretta cerchia famigliare. È l’orrore di questa malattia che impedisce a parenti e amici di accompagnare i loro cari nell’ultimo tratto della vita.

“Quando abbiamo ricevuto la richiesta dallo Stato Maggiore e insieme abbiamo concordato l’area adeguata - spiega con commozione il sindaco di Lugano Marco Borradori -mi è venuto il magone. Quando devi confrontarti concretamente con questa realtà ti rendi conto che dietro le statistiche che ogni giorno leggiamo sul sito del Cantone, ci sono delle persone e delle famiglie. La tristezza profonda di questa notizia deve veramente convincere tutti, anche i più irriducibili, della necessità di fare ogni sforzo personale per fronteggiare questa situazione catastrofica".

Alle parole del sindaco, aggiungiamo un ringraziamento particolare a chi ha dovuto sopportare il peso di progettare e allestire questo spazio. Nella speranza che resti il più vuoto possibile.

AELLE

 

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