Ex Macello: "si è pensato all’amianto e altre sostanze nocive?"
Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini interpellano il Governo: "Quali analisi sono state fatte? Da chi?"
LUGANO – "La salute delle cittadine e cittadini è d’interesse pubblico ed è urgente prenderla in considerazione, dato che la situazione rischia di perdurare con le macerie potenzialmente nocive". È questa la motivazione che ha spinto le deputate Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini a presentare un'interpellanza al Consiglio di Stato dopo la demolizione dell'ex Macello a Lugano.
"La Legge edilizia – si legge nell'atto parlamentare – prevede che una comune cittadina che voglia rifare il bagno di casa e togliere le piastrelle debba chiedere e far eseguire una perizia sull’eventuale presenza di amianto (e altre sostanze nocive), qualora le opere da demolire siano antecedenti alla LE stessa, vale a dire precedenti al 1° gennaio 1991".
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Governo:
- la polizia cantonale ha proceduto alla demolizione?
- secondo quale procedura?
- chi è il committente?
- la Legge edilizia è applicabile? se no, perché?
- per la demolizione all’ex Macello quali analisi sono state fatte? Quando? Da chi? Con quale risultato? Dove si può leggere la (eventuale) perizia allestita da una/o specialista riconosciuta/o?
- l’opera demolita è anteriore al 1° gennaio 1990? Si è valutata l’eventuale presenza di sostanze nocive per l’ambiente e la salute quali bifenili policlorurati (PCB), idrocarburi aromatici policiclici (PAH), piombo o amianto?
- si è sufficientemente presa in considerazione la salute delle persone nel procedere alla demolizione in questione?
- come saranno smaltite le macerie? Con quali modalità e tempistiche?
- il Consiglio di Stato chiederà che “il committente fornisca la prova che i rifiuti prodotti sono stati smaltiti conformemente alle prescrizioni” e, in ogni caso, in modo da non mettere in pericolo la salute delle persone e la salubrità dell’ambiente?
- che messaggio si è trasmesso alla popolazione, secondo il Consiglio di Stato, dal punto di vista delle cautele in materia di amianto e altre sostanze nocive? Non si reputa che si sia dato il messaggio sbagliato? Non si rischia di far pensare che si possa sottovalutare il pericolo per la salute e l’ambiente insito nei materiali edili sottoposti a demolizione? Non si è magari spinto il piccolo privato a prendere scorciatoie, emulando la Città/il Cantone?
- la SUVA è stata informata? Il Consiglio di Stato le sta fornendo tutte le informazioni? Sta chiedendo alla Città di Lugano di collaborare?
- Sono state prese tutte le cautele, al di là delle sostanze menzionate (amianto), prima della demolizione anche per quanto riguarda i servizi di luce e gas? Cioè, banalmente, è stata staccata la corrente prima di demolire (rischio di incendi o incidenti)?