CRONACA
Salari bassi e clima aziendale pessimo? I dipendenti del Casinò di Lugano incaricano OCST di fare chiarezza con la direzione
L'assemblea del personale della casa da gioco si è tenuta il 6 settembre via Zoom e la maggioranza ha dato mandato al sindacato di approfondire le questioni che erano già emerse da un articolo de La Regione a agosto e che i vertici avevano smentito

LUGANO - Qualche mese fa La Regione denunciò “paghe indecenti da 9.60 franchi all'ora risalenti al 2019 (anno record per fatturato) e non superiori a 12,51 almeno per tutto il 2020”,  "un elevato turnover di lavoratori”, "salari oggettivamente troppo bassi” e clima di lavoro pessimo al Casinò di Lugano. 

Il 6 settembre su invito di OCST si è tenuta, via Zoom, un'assemblea del personale. "Considerata la necessità di approfondire le segnalazioni emerse negli ultimi mesi e cercare soluzioni ai problemi sollevati, con la massima trasparenza e senza pregiudizio alcuno, la maggioranza dei partecipanti all'assemblea ha deciso di dare mandato al Sindacato OCST per fare chiarezza in particolare sul clima di lavoro e sulle condizioni contrattuali e salariali", si legge in una nota.

"Si chiede inoltre di prendere in seria considerazione la possibilità di reintrodurre i dipendenti della Casinò Lugano SA nel Contratto Collettivo di lavoro dei Casinò della Svizzera Italiana innanzitutto come elemento di maggiore trasparenza e di più costruttiva collaborazione con il territorio", è l'altra richiesta.

La Direzione dopo l'articolo del quotidiano bellinzonese aveva diramato un comunicato (del 4 agosto) per chiarire la sua verità. Erano state anche avviate delle verifiche ad ampio spettro, esternalizzate, per capire che cosa ci fosse che non andava. Dalle analisi, aveva fatto sapere il Casinò, era emerso che gli stipendi erano tendenzialmente più elevati rispetto ai minimi di chi lavora alle case da gioco a Mendrisio e Locarno e più alti di quelli di qualsiasi casinò svizzero e che le paghe orarie al di sotto di una certa cifra si riferivano a personale in formazione.

Inoltre, aveva sottolineato la direzione, il turnover "del personale (in generale e fra i manager) non ha conosciuto variazioni significative nel corso degli anni" e "la proporzione fra personale residente e frontaliero è evoluta nel senso di una maggiore proporzione di residenti, così come la quantità di contratti su chiamata viene costantemente monitorata e tenuta sotto controllo; esse si attestano nelle medie del settore". Si era anche riscontrato un buon clima aziendale con fiducia nei vertici. 

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